Dopo mesi di grandi affluenze, con migliaia di visitatori tra cui centinaia di classi delle scuole reggiane, prolunga sino a giugno l’apertura di “𝐑𝐞𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐄𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚 𝟑 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟏𝟗𝟒𝟑 N° 01808 – Oggetto: provvedimenti a carico degli ebrei”, la nostra mostra allestita nella sinagoga di Reggio Emilia in via dell’Aquila.

Inaugurata il 3 dicembre, avrebbe dovuto concludere il percorso il 26 febbraio, il giorno dell’uccisione a Auschwitz-Birkenau degli ebrei reggiani deportati. L’esposizione viene invece prororagata sino al termine dell’annata scolastica, nel giugno 2024.

Per le scuole, è sempre possibile organizzare visite su richiesta, scrivendo a segreteriadidattica@istoreco.re.it.

Per la cittadinanza, sarà sempre prevista la visita libera e senza prenotazione la prima domenica di ogni mese, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

È inoltre disponibile il catalogo della mostra. Il volume è in vendita in Sinagoga durante gli orari di apertura della mostra, o durante gli eventi collegati, e in Istoreco durante gli orari di apertura al pubblico al prezzo di 15 euro.

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LA MOSTRA

A 80 anni dall’arresto degli ebrei a Reggio Emilia, Istoreco propone nella Sinagoga di Reggio Emilia una mostra biografica con racconti, documenti e fotografie che racconta, in 27 pannelli, come reagiscono gli 80 ebrei presenti nella provincia di Reggio Emilia. Che decisione prendono? Hanno la forza di fuggire? Trovano aiuto? Hanno fortuna? Saranno traditi alla polizia?

La mostra è rimasta aperta dal 3 dicembre 2023, anniversario dell’emissione del mandato di arresto degli ebrei in provincia (3 dicembre 1943) GUARDA I DETTAGLI. La data originaria di chiusura, prima della proroga, era un secondo anniversario, il 26 febbraio 2024, giorno di arrivo ad Auschwitz il 26 febbraio 1944 del convoglio con i dieci ebrei reggiani e della loro uccisione nelle camere a gas. SCOPRI I DETTAGLI DELLA VICENDA

“Pregasi procedere immediatamente al fermo di tutti gli ebrei residenti in questa Provincia” ordina il questore reggiano Piero Pozzolini esattamente 80 anni fa. Come se non bastassero fascismo, legge razziste e guerra mondiale ora arriva la Shoah. In Via Emilia, Via Monzermone, Viale Monte Grappa si cerca di capire cosa fare. Come salvarsi? Se lo chiedono gli ebrei anche a Reggiolo, a Quattro Castella, a Castelnovo Monti.
Cominciano i contatti, le corruzioni, i documenti falsi, le fughe, i nascondigli, gli arresti, le denunce, la paura. In Italia, in mezzo a decine di migliaia di sfollati che scappano dalle città bombardate, di giovani che si sottraggono alla leva militare, di famiglie in ricerca di cibo, si muovono e si mimetizzano anche migliaia e migliaia di donne, uomini, anziani e bambini ebrei per cercare di sopravvivere.

La caccia è aperta, non c’è appello, non c’è avvocato che ti possa difendere. Diritti zero nell’Italia fascista del 1943/1944, solo la speranza disperata di farcela.

L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA