Sinagoga di Reggio Emilia

Via dell’Aquila

Aperta nelle domeniche in cui si svolgono iniziative culturali

Anche a Reggio, come in molte città italiane, dal XVII° secolo viene imposta la creazione del ghetto. All’interno di esso, nel 1672 si inaugurò una sinagoga in via dell’Aquila. 885 persone, cioè circa il 6% dei 15.000 cittadini reggiani dell’epoca erano ebrei.

Nel 1848 si resero necessari dei lavori di riqualificazione dell’edificio. Fu incaricato Pietro Marchelli, uno dei più famosi architetti reggiani dell’epoca. Si prese la decisione di costruire un edificio completamente nuovo. L’inaugurazione pubblica della nuova sinagoga avvenne il 15 gennaio 1858.

Con l’unità d’Italia, la Comunità ebraica reggiana visse un suo declino numerico diventando sempre più piccola per motivi di assimilazione e di migrazione verso le città più industrializzate. Dopo il declino numerico arrivò la catastrofe con le leggi razziali fasciste e la deportazione nazista.

Nel dopoguerra, con la comunità ridotta a pochissime persone sopravvissute, la sinagoga danneggiata e derubata venne abbandonata. Oggi, dopo uno splendido intervento di restauro, la sinagoga reggiana è di nuovo visitabile.

Dal 2021 Il Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con la Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, ha affidato tramite convenzione a Istoreco il compito di organizzare ogni mese visite guidate, mostre, conferenze su tematiche relative all’ebraismo e alla sua storia.

 
Per informazioni scrivere a sinagoga@istoreco.re.it