Giunge, a diciassette anni di distanza dalla precedente, la quinta edizione di Paura all’alba, il romanzo autobiografico di Arrigo Benedetti ormai introvabile che descrive con vivezza e con puntigliosa precisione fatti e protagonisti della Resistenza reggiana.

9788889156926_0_0_0_80

FAI CLICK SULLA COPERTINA PER CERCARLO NEL CATALOGO!

Benedetti, lucchese d’origine, si trova a Gazzano di Villa Minozzo nel periodo più virulento della lotta partigiana e di quelle giornate descrive, con fedeltà cronachistica da grande giornalista e con verve letteraria da scrittore di talento, gli usi e le consuetudini della gente della montagna, e gli eventi bellici che lo portano ad essere imprigionato (e condannato a morte) per avere aiutato soldati in fuga e esponenti delle formazioni partigiane. L’autore ci offre il resoconto dettagliato dell’esperienza umana ed esistenziale irripetibile di cui è protagonista nella cella del carcere (ove convive con Alcide Cervi, ancora ignaro della tragica sorte dei suoi sette figli) e della liberazione dall’incubo delle sevizie e della morte per mano della milizia fascista grazie ai bombardamenti alleati. Lo scampato pericolo consente a Benedetti di confermare l’attendibilità dello spessore valoriale della popolazione con cui si confronta durante il lungo e disagiato ritorno sui monti, ma non lo affranca dal dover rendicontare il dolore per l’efferatezza del barbaro eccidio che verrà compiuto a Cervarolo, sulla costa montana poco distante da Gazzano.

Ed è proprio su questa cronaca struggente che si conclude il romanzo di Benedetti, quasi a suggellare una storia che ha riferimenti familiari e affettivi in una terra dove lo scrittore riposa dopo la morte, assieme alla moglie Rina e al figlio Alberto. Il romanzo uscì la prima volta nel 1945 (e già allora fu oggetto di tre ristampe), poi è stato riedito nel 1965, nel 1976 e nel 1995. L’edizione attuale, anche se esce con qualche ritardo rispetto alla ricorrenza del centenario della nascita dello scrittore, supplisce alla carenza di qualsiasi risarcimento, in ambito reggiano, dell’opera e della figura di questo protagonista d’eccezione del giornalismo italiano che ha vissuto in Gazzano di Villaminozzo vicende drammatiche che ne hanno segnato l’attività di scrittore e di giornalista.
Il volume reca la prefazione di Carlo Gregoretti (che succedette a Benedetti alla guida dell’«Europeo» e ne ha ereditato il mestiere di giornalista) e una postfazione di Alberto Marchi (autore di L’ostinazione laica. L’esperienza giornalistica di Arrigo Benedetti, già recensito su queste pagine, cfr. «RS – Ricerche Storiche» n. 113 del settembre 2011) che effettua un ampio regesto critico sullo scrittore. Presentato a Reggio Emilia (Università di Modena e Reggio) e a Lucca (Fondazione Banca del Monte di Lucca) nell’ottobre 2012 con il concorso di studiosi e di giornalisti, la riedizione, a cura di Elisa Pellacani, dispone del patrocinio del Centro europeo di studi «Arrigo Benedetti» e di Istoreco.
Si tratta di un’opera che merita di essere ulteriormente divulgata, sia per la sua indiscutibile qualità letteraria (Oreste Del Buono la definì «il più bel romanzo di un giornalista che era nato per fare lo scrittore»), sia per la narrazione di vicende che – seppur note – acquistano nel resoconto di Benedetti un taglio avvincente che incide sulle coscienze di quanti si riconoscono in ideali di libertà e di democrazia. Per queste caratteristiche l’opera costituisce un riferimento insostituibile per quanti s’interroghino sulla storia della nostra terra e sull’esigenza di perseguire l’affrancamento da condizioni inique di vita per i singoli e per la comunità.

Franco Notari

image