Si è concluso da pochi giorni il progetto “Viaggio alle origini dell’idea di Europa: Ventotene”, promosso da Istoreco con il sostegno dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia – Romagna, che ha visto il coinvolgimento di oltre 150 studenti di istituti superiori reggiani e dei loro docenti.
Grazie alla prima edizione del bando regionale “Viaggio attraverso l’Europa” ha infatti potuto svilupparsi un progetto a cui Istoreco stava lavorando da tempo, dopo un Viaggio della Memoria a Ventotene dedicato ad un pubblico di cittadini adulti preceduto da un viaggio di fattibilità da parte degli operatori storici: accompagnare gli studenti reggiani alla scoperta e all’approfondimento del Confino politico, della vita sotto un regime dittatoriale fino a conoscere il perché di questo richiamarsi a Ventotene da parte degli europeisti.
L’isola, nell’arcipelago delle isole Ponziane nel mar Tirreno, è un luogo di memoria unico nel suo genere e, proprio per questo motivo, luogo di cultura, di etica e di resistenza antifascista di grande efficacia per comprendere l’affermazione e le conseguenze del fascismo.
Istoreco ha partecipato al bando dell’Assemblea Legislativa regionale, vedendosi approvato il progetto articolato in diverse fasi sia precedenti sia successive al viaggio di studio. Al progetto hanno preso parte l’istituto “Angelo Motti”, l’istituto “Scaruffi – Levi – Tricolore”, il Liceo “Antonio Zanelli” e il Liceo “Aldo Moro”.
Per gli studenti la libertà di pensiero come l’assenza di frontiere all’interno della Comunità europea è un dato di fatto, si è così cercato di delineare il contesto in cui si muovevano gli stati tra la prima e la seconda guerra mondiale; si è andati alle origini dell’ascesa del fascismo e dell’instaurazione del regime attraverso la lente di ingrandimento del Confino politico a cui tanti antifascisti e pacifisti – che fossero intellettuali o meno – furono condannati.
Con questo provvedimento il fascismo creò suo malgrado un’incredibile luogo di incontro, una fucina di idee, di confronti e scambi: una cosiddetta università di politica, filosofia, economia, dove fu possibile sognare un mondo nuovo, possibile contribuire all’organizzazione dell’attività antifascista e dove, di fatto, si formò buona parte della futura classe dirigente partigiana e repubblicana, da Sandro Pertini a Giuseppe di Vittorio, da Mauro Scoccimarro a Camilla Ravera, da Altiero Spinelli a Umberto Terracini.
Come primo passo verso questa storia così complessa quanto avvincente, gli studenti hanno seguito un incontro introduttivo condotto da una operatrice di Istoreco e un incontro con lo storico Carlo Spartaco Capogreco sulla specificità della misura detentiva durante il fascismo italiano e sulla responsabilità della memoria oggi.
Gli studenti hanno poi intrapreso il viaggio attraversato la penisola, da Reggio Emilia a Formia, per imbarcarsi e arrivare in questa piccola isola dove, in uno splendido panorama di colori e profumi, hanno scoperto come vivevano i confinati, la loro fame e le malattie, dove esercitavano – se riuscivano a farlo – i mestieri più umili pur di avere qualcosa in più da mangiare, da mandare al Soccorso Rosso e per non venire sopraffatti dal tedio, dall’impossibilità di muoversi liberamente, di intrattenersi con altri confinati o con i paesani.
Hanno incontrato le biografie di alcuni condannati e approfondito le idee di libertà, giustizia e futuro che li animavano, potendo delineare la complessità dei differenti approcci e delle ideologie politiche che coloravano l’Italia degli anni ’20 e ’30. Particolare attenzione è stata prestata al primo Manifesto per un’Europa libera e unita scritto nel 1941 da un gruppo di federalisti europei, costituitisi come gruppo proprio al Confino di Ventotene.
Al rientro gli studenti hanno partecipato ad un laboratorio didattico – condotto da personale del Polo Archivistico di Istoreco con documenti forniti dall’ANPPIA (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti) – sulle biografie di alcuni reggiani che passarono dall’isola, come ad esempio l’anarchico Enrico Zambonini di Villa Minozzo, già esule politico, combattente in Spagna, fucilato dai fascisti per il suo impegno contro il regime; oppure Vivaldo Salsi, comunista e partigiano fino alla liberazione, dal 1994 cittadino onorario di Ventotene.
Insomma un viaggio intenso, denso e decisamente raro che vuole essere, nelle intenzioni degli organizzatori, un’esperienza non isolata bensì un’esperienza da riproporre agli istituti scolastici – grazie soprattutto all’impegno confermato da parte dell’Assemblea Legislativa di finanziare nuovi bandi dedicati alla memoria e all’Europa – e ad un pubblico di adulti, enti e associazioni, per la ricchezza delle chiavi di lettura sul Novecento offerte dall’isola di Ventotene che aprono interessanti riflessioni anche sull’attualità.