Sabato 21 ottobre, alle ore 11.30, in località Cunella, vicino a Maro alle pendici della Pietra di Bismantova, sarà inaugurato un pannello informativo realizzato per segnalare un luogo che ha una storia importante legata alla Resistenza e in particolare al contributo delle donne a questo periodo storico fondamentale. All’evento parteciperanno il Vicesindaco di Castelnovo Emanuele Ferrari, l’Assessore Giorgio Severi, il dottor Gianluca Marconi nipote di Pasquale Marconi, Angela Donnini figlia della partigiana Laura Quadreri e nipote della staffetta Giovanna Quadreri.
La casa nella Cunella è una piccola costruzione nascosta dalla vegetazione, realizzata in pietra, che custodisce una memoria preziosa.
Dalla fine del 1943 in tutta la montagna si costituiscono gruppi di ex militari e di giovani che non ubbidiscono alla nuova chiamata alle armi della Repubblica sociale: i gruppi partigiani, dapprima si impegnano soprattutto in sabotaggi e recupero armi. Fra le figure di primo piano nella lotta si distinguono don Domenico Orlandini (Carlo) e Pasquale Marconi (Franceschini), entrambi antifascisti e tra i primi a creare “case di latitanza”, posti di ricovero per i feriti, ex prigionieri alleati e soldati italiani in fuga. La casa nella Cunella fu una di queste: nascosta dalla vegetazione, ubicata in un punto dal quale, passando per il bosco e i campi si raggiunge l’Ospedale di Castelnovo fondato proprio da Marconi. Un ruolo importante in questi collegamenti lo ebbero le donne: Laura Quadreri (Foresta) decide di seguire i partigiani dando il suo aiuto come infermiera da campo: riceve da Marconi una cassetta con l’occorrente per il primo soccorso ai feriti, mentre quelli più gravi vengono trasportati con mezzi di fortuna alla Cunella e da lì prelevati con identità falsificate e ricoverati in ospedale. Per alcuni feriti, Suor Paola Nervi all’ospedale falsifica la cartella clinica, inventando anche altri malattie contagiose e trovando nascondigli fra i malati di mente. Per aver collaborato con Marconi Suor Paola viene imprigionata per 70 giorni. Anche la sorella sedicenne di Laura Quadreri, Giovanna (Libertà) decide di dedicarsi all’attività di staffetta. Una storia a lungo conosciuta solo da poche persone ed ora, attraverso l’impegno dei famigliari, valorizzata e restituita alla comunità.