Rimarrà aperto fino a giovedì 15 febbraio 2024 il concorso di idee, a procedura aperta, per la conservazione del murales dedicato ai Partigiani e la riqualificazione dell’area esterna di Casa Manfredi a Villa Sesso, dove vissero i fratelli Manfredi martiri della Resistenza.

Il concorso – promosso dal Comitato provinciale Anpi di Reggio Emilia e dalla sezione Anpi di Villa Sesso, con il contributo del Comune di Reggio Emilia nell’ambito dell’Accordo di cittadinanza del progetto Qua_Il Quartiere bene Comune – è a procedura aperta e ha la finalità di acquisire proposte progettuali per il recupero e la messa in sicurezza del celebre murales, intitolato “Il Partigiano reggiano”, e per la riqualificazione dell’area verde tra il fabbricato e il torrente Crostolo.

I progetti potranno essere presentati fino al 15 febbraio 2024 (i dettagli più in basso).

La partecipazione è riservata ad architetti e ingegneri che non abbiano compiuto 36 anni prima della chiusura dei termini di iscrizione. E’ possibile partecipare individualmente o in gruppo, presentando un solo progetto. Ai primi tre classificati verrà assegnato un premio di 2.000 euro ciascuno. I risultati della selezione saranno pubblicati a partire da martedì 12 marzo 2024 sul sito dell’Anpi provinciale www.anpireggioemilia.it e del Comune di Reggio Emilia www.comune.re.it.

Consulta il regolamento del concorso

Hanno detto

“Casa Manfredi – ha sottolineato il sindaco Luca Vecchi – è uno dei luoghi fondamentali della memoria antifascista, della lotta della Resistenza e della storia della nostra città. Assieme all’Anpi ci siamo impegnati per costruire un progetto di conservazione di questo luogo perché possa continuare a trasferire, nel tempo e in questo luogo così visibile dalle tante persone che ogni giorno percorrono l’autostrada del Sole, il senso di una lunga storia e i valori che questa rappresenta”.

“Il Comune di Reggio Emilia, nei Laboratori di cittadinanza – ha detto Lanfranco De Franco, assessore alla Partecipazione – ha deciso di supportare questa idea nata dall’Anpi di Sesso, per raccogliere proposte progettuali che uniscano la storia della resistenza e la valorizzazione del territorio. L’invito, dunque, è a rivolto tutti i giovani architetti e ingegneri per partecipare mandando idee per immaginare insieme il futuro di Casa Manfredi”.

“L’idea dell’Anpi – ha concluso Alessia Remondini dell’Anpi – è quella di costituire un parco didattico per ricevere gli studenti e per aprire un luogo alle inizitive della comunità”

Il bando

Casa Manfredi è ubicata in via Nove Martiri nella frazione di Villa Sesso nel territorio del Comune di Reggio nell’Emilia, acquisita recentemente dall’Amministrazione Comunale, necessita di un intervento per consolidare la stabilità del fabbricato e del murales “Partigiano Reggiano”, inaugurato il 27 settembre 2020 e collocato nella facciata nord della casa che lo rende visibile dall’autostrada. L’intervento dovrà inoltre prevedere la riqualificazione l’area verde circostante e salvaguardare la sicurezza dei visitatori.

Ai concorrenti è richiesta una proposta progettuale in grado di interpretare il tema del recupero della memoria storica, in termini di visione architettonica e paesaggistica, prestando particolare attenzione al tema dell’innovazione tecnologica, digitale e alla sostenibilità ambientale. Le proposte delle candidate e dei candidati dovranno tenere in considerazione sia della tipologia architettonica, sia della storia stessa di questo edificio, nonché il suo inserimento nel contesto circostante. Insieme alla proposta per il consolidamento del murales, la soluzione progettuale dovrà ipotizzare la realizzazione di un parco didattico, utilizzando essenze compatibili con il contesto climatico e culturale della zona, tra cui 25 piante a cui assegnare il nome di ciascuna vittima. L’area verde, posta tra il fabbricato e il torrente Crostolo, dovrà essere trasformata in un parco a disposizione dei cittadini e delle scolaresche e fornito dei servizi necessari alla visita, tra cui fontanelle, panchine, tavoli, zone d’ombra, dispositivi audiovisivi.

La partecipazione è riservata ad architetti e ingegneri che non abbiano compiuto 36 anni di età prima della chiusura dei termini di iscrizione. Ai professionisti non dovrà essere preclusa, per legge, la possibilità dell’esercizio della libera professione. E’ possibile partecipare individualmente o in gruppo presentando un solo progetto.

La candidatura è gratuita. Non saranno valide le candidature che risulteranno incomplete. Gli elaborati potranno essere consegnati, entro le ore 12.00 del 15 febbraio, con le seguenti modalità:

– a mano presso la sede Anpi provinciale di Reggio Emilia (Via Farini 1 ) previo appuntamento telefonico (tel. 0522 453689 – cell. 347 4201344) il lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 8.30 alle 12;

– tramite pec all’indirizzo di posta certificata anpireggioemilia@pec.net.

Ai primi tre classificati verrà assegnato un premio di 2.000,00 euro (iva compresa) ciascuno, da intendersi quale corrispettivo per l’opera prestata e rappresenta. Alla realizzazione del progetto, che vede Anpi come capofila in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia hanno, partecipato Fiab Reggio Emilia Tuttinbici, Istoreco, il professor Ugo Pellini e gli alunni delle scuole: Monsignor Canossini di Villa Sesso, istituto comprensivo J.F. Kennedy, Istituto comprensivo E. Fermi.,

La storia di Casa Manfredi

La frazione di Villa Sesso si estende nel quadrante nord-occidentale del Comune di Reggio Emilia.
Il suo territorio, caratterizzato da case sparse a vocazione agricola, inizia tre chilometri a nord della città, sulla strada per Mantova.
Agli inizi del 900, Villa Sesso diviene una frazione segnata dal pensiero di Camillo Prampolini. La Cooperativa di consumo, nata nel 1898 e chiusa tra il 1922 e il 1925, ne è una concreta testimonianza: denominata “Società anonima cooperativa di consumo tra gli agricoltori e operai di Villa Sesso”, viene conquistata dai fascisti che la rinominano Cooperativa Nazionale. Durante la Resistenza, vengono dislocati a Villa Sesso i principali comandi partigiani di Reggio Emilia, dove i partigiani e le staffette trovavano accoglienza grazie alle numerose e fidate case di latitanza e alla particolare posizione di questa piccola frazione di appena 2.000 abitanti. Casa Manfredi, in particolare, molto vicina al torrente Crostolo, era una di queste case di latitanza. Questo tipico fabbricato contadino, dove la famiglia di Virginio Manfredi si era trasferita nel 1923, diventa la sede delle riunioni degli organismi partigiani, fungendo da base per l’invio, attraverso l’argine del Crostolo, dei giovani che fuggono in montagna per aggregarsi alle formazioni partigiane. Coloro che si ribellavano al regime fascista venivano accolti, riforniti di abiti, scarpe, armi, cibo e biciclette.
La frazione, inoltre, non lontana dalla città e bagnata dal torrente Crostolo, con argini alti percorribili a piedi e in bici, costituiva un’ottima via di passaggio e di fuga, oltre che un’arteria strategica di collegamento per il trasporto di persone e materiali tra il Po e l’Appennino. Tutto il territorio di Villa Sesso porta ancora, orgogliosamente, i segni di questa lotta. sulla rampa dell’argine destro del torrente Crostolo si trova, infatti, la lapide dei Martiri di Villa Sesso, cinque giovani operai che, il 21 dicembre 1944, furono fucilati mentre si stavano recando al lavoro.