A 80 anni dall’arresto degli ebrei a Reggio Emilia, Istoreco inaugurerà il 3 dicembre 2023 alle ore 11.00 nella Sinagoga di Reggio Emilia di via dell’Aquila una mostra biografica con racconti, documenti e fotografie che racconta, in 27 pannelli, come reagiscono gli 80 ebrei presenti nella provincia di Reggio Emilia. Che decisione prendono? Hanno la forza di fuggire? Trovano aiuto? Hanno fortuna? Saranno traditi e consegnati alla polizia?
Alle ore 11.00, oltre all’inaugurazione è prevista una visita gratuita alla mostra e alle Pietre d’Inciampo in via Monzermone con Arturo Bertoldi, Elisabetta Delmonte e Matthias Durchfeld di Istoreco. I posti in presenza sono limitati: prenotazione obbligatoria scrivendo una mail a sinagoga@istoreco.re.it
La sinagoga sarà aperta anche nel pomeriggio di domenica 3 dicecembre, dalle 15 alle 18. L’esposizioni rimarrà visitabile dal 3 dicembre 2023, anniversario dell’emissione del mandato di arresto degli ebrei in provincia (3 dicembre 1943), fino al 26 febbraio 2024, un secondo anniversario, giorno di arrivo ad Auschwitz il 26 febbraio 1944 del convoglio con i dieci ebrei reggiani e della loro uccisione nelle camere a gas.
LA MOSTRA
Reggio Emilia
3 dicembre 1943
N° 01808 – Oggetto: provvedimenti a carico degli ebrei
Sinagoga di Reggio Emilia, Via dell’Aquila
Domenica 3 dicembre 2023 – lunedì 26 febbraio 2024
Aperta tutte le domeniche con questi orari: 10.00-13.00, 15.00-18.00 | 24 e 31 dicembre chiusa
Inaugurazione: domenica 3 dicembre 2023, ore 11.00
“Pregasi procedere immediatamente al fermo di tutti gli ebrei residenti in questa Provincia” ordina il questore reggiano Piero Pozzolini esattamente 80 anni fa. Come se non bastassero fascismo, legge razziste e guerra mondiale ora arriva la Shoah. In Via Emilia, Via Monzermone, Viale Monte Grappa si cerca di capire cosa fare. Come salvarsi? Se lo chiedono gli ebrei anche a Reggiolo, a Quattro Castella, a Castelnovo Monti.
Cominciano i contatti, le corruzioni, i documenti falsi, le fughe, i nascondigli, gli arresti, le denunce, la paura. In Italia, in mezzo a decine di migliaia di sfollati che scappano dalle città bombardate, di giovani che si sottraggono alla leva militare, di famiglie in ricerca di cibo, si muovono e si mimetizzano anche migliaia e migliaia di donne, uomini, anziani e bambini ebrei per cercare di sopravvivere.
La caccia è aperta, non c’è appello, non c’è avvocato che ti possa difendere. Diritti zero nell’Italia fascista del 1943/1944, solo la speranza disperata di farcela.