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Pubblicazioni recenti

Sentieri Partigiani: alla scoperta della Resistenza tra le montagne dell’Appennino reggiano (4‑6 luglio 2025)

Da venerdì 4 a domenica 6 luglio 2025 torna il viaggio “Sentieri Partigiani” – un percorso a piedi nei luoghi dove si è scritta la storia della Resistenza e dove ancora oggi risuonano i passi, le lotte e i sogni degli uomini e delle donne che l’hanno vissuta....

“Banditi e ribelli: La guerra partigiana in Italia 1943 – 1945” – La mostra di Istoreco al Tecnopolo

AGGIORNAMENTI Sabato 7 giugno mostra CHIUSA per concerto RCF Arena Domenica 8 giugno, ore 11.00, visita guidata gratuita aperta alla cittadinanza. Ritrovo all'interno del Tecnopolo di Reggio Emilia. Venerdì 13 giugno, ore 18.00, visita guidata gratuita aperta alla...

Viaggio della Memoria e della Solidarietà 2025 Bosnia Erzegovina – 30 anni dopo

Iscos Emilia-Romagna, Istoreco, Anteas Emilia Romagna e la biblioteca comunale di Quattro Castella organizzano il Viaggio della Memoria e della Solidarietà 2025 Bosnia Erzegovina - 30 anni dopo, un viaggio per conoscere la Bosnia ed Erzegovina e per commemorare i 30...

Altre nostre pubblicazioni

Non lo sapeva nemmeno Enzo Biagi, bolognese e tifoso del Bologna. «Mi sembra si chiamasse Weisz, era molto bravo ma anche ebreo e chi sa come è finito». È finito ad Auschwitz, è morto la mattina del 31 gennaio ’44. Il 5 ottobre del ’42 erano entrati nella camera a gas sua moglie Elena e i suoi figli Roberto e Clara, 12 e 8 anni.

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L’omaggio della 5° A della scuola Carducci alle pietre d’inciampo

L’omaggio della 5° A della scuola Carducci alle pietre d’inciampo

La 5° A della scuola elementare Carducci di Reggio, accompagnata dalla maestra Silvana Incerti, ha omaggiato alcune pietre d’inciampo con dei bellissimi disegni fatti dagli stessi alunni.  I bimbi hanno poi scritto dei testi per il Giorno della Memoria, davvero toccanti, rivolgendosi alle persone ricordate dalle pietre.

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La bambina dietro gli occhi

La bambina dietro gli occhi

Questa è una storia vera. È una storia italiana della Shoah. Anni difficili ed economicamente duri, i genitori si separano, e Giuditta, nata nel 1938 a Venezia, si trasferisce con la madre e la nonna a Milano. Dopo alcuni anni vissuti in città, la famiglia è costretta a spostarsi in provincia, a Desio. La catastrofe si abbatte su di loro.

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