Oggi vi proponiamo quello che è stato un caso editoriale affascinante, potremmo dire che si tratti di una storia in un’altra storia più grande, e per questo ancora più significativa.

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La vicenda editoriale di “Suite Francese”, della scrittrice ucraina naturalizzata francese Irene Nemirovsky, nella nostra biblioteca nell’edizione di Adelphi, è infatti singolare e affascinante. Era stato pensato dall’autrice come un’opera sinfonica in cinque parti, da 200 pagine ciscuna, per un totale di mille pagine. Ma quando la Nemirovsky comincia a ideare questo romanzo, porta un stella gialla sul petto, e sa già che quello sarà un libro postumo. Morirà di tifo nel 1942 ad Auschwitz, ma la storia del suo romanzo, come aveva previsto, non finisce con lei. Durante i loro peregrinaggi Irene e le sue figlie portavano sempre con loro una valigia contenente fotografie, vari documenti, e in ultimo il manoscritto di Suite Francese. Ma solo dopo cinquant’anni la figlia maggiore Denise si deciderà ad aprire quella valigia e a scoprire quel romanzo che nel 2008 diverrà un best seller e un incredibile successo editoriale.

Suite Francese è diviso in due parti: la prima “Tempesta in Guigno” narra della fuga di una famiglia francese, da un paese occupato dai nazisti, vinto e con poche speranze. La seconda parte, “Dolce”, narra la follia, la passione e l’amore senza pregiudizi e senza partiti di una donna francese, Lucile, infelicemente sposata con il suo ospite, l’ufficiale tedesco Bruno Von Frank che rappresenta, in quel momento così complesso per la Francia e il suo popolo, il nemico e l’invasore.

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Lo consigliamo perchè:

“Suite francese” è un vero e proprio romanzo popolare, dove è la vita quotidiana ad essere al centro del racconto, in grado di trascinarsi tra le pieghe della Storia che sempre guida gli uomini. Non sono solo le grandi gesta di rivoluzione, le guerre  e gli eventi politici a fare la Storia, ma sono anche le vite semplici ordinarie della gente comune, tra sentimenti nobili e meno nobili: cinismo, paura, vigliaccheria, egosimo, arroganza e vanità, ma senza che manchino l’amore e la pietà. Sono proprio questi i sentimenti che vanno oltre ogni confine, sempre così importanti nella guerra, e che ritroviamo nelle parole che la sarta del paese dice a Lucile, la protagonista di “Dolce”. Così, nel suo romanzo incompiuto che sarà anche il suo capolavoro, la Nemirovsky investiga la vita quotidiana, affettiva e la commedia che questa mette in scena. Se anche voi volete leggere questo romanzo tirato fuori da una valigia…venite nella nostra biblioteca!