03 – San Michele (Bagnolo in Piano)
Fucilazione di otto ostaggi per rappresaglia e straziati dopo l’esecuzione (Ottorino Vecchi di Scandiano, Guido Signorelli di Rio Saliceto, Annibale Bruschi e Angelo Grassi di Piacenza, Luigi Brandolisi e Renato Corradini di La Spezia, Elio Sesenna di Fiorenzuola e un altro giovane rimasto sconosciuto).
– Praticello
Una squadra di gappisti si scontra con una trentina di militi fascisti. Nel combattimento rimane ucciso un fascista.
04 – Cadelbosco Sopra
Sulla SS 63, in località Zurco, in un attacco gappista ad alcuni automezzi tedeschi sono uccisi 7 soldati e feriti 4.
06 – Costituzione ufficiale del Battaglione alleato, formazione composta da una compagnia di partigiani italiani, una di partigiani russi e una da paracadutisti inglesi.
08 – Provincia reggiana
Manifestazioni varie in occasione della giornata internazionale della donna.
– Hanno inizio le riunioni dei delegati del CLN provinciale e dei dirigenti partigiani del Comando unico. Vengono sanate anche le controversie tra Garibaldini e Fiamme Verdi.
– Reggio Emilia e pianura
Grande produzione di manifestini prima della ricorrenza della giornata internazionale della donna che viene sottolineata manifestazioni contro la fame e la guerra. A Reggio centinaia di donne chiedono la distribuzione del sale; una delegazione si reca dal Capo della Provincia per esporgli la necessità delle famiglie. Si segnalano interruzioni del lavoro in tre fabbriche cittadine. Si tiene una manifestazione anche a Fabbrico. A Rio Saliceto hanno luogo comizi volanti. Mazzi di fiori con biglietti vengono depositati sulle tombe dei caduti partigiani.
10 – Si concludono in zona partigiana le riunioni del CLN provinciale e Comando unico. Viene emanato un comunicato ufficiale in cui i due organismi rilevano che “non esiste (ora) nessun motivo di dissendo tra i patrioti delle diverse tendenze”.
– Una squadra GAP cattura il ten. pilota repubblicano Vladimiro Cacciari e un altro militi. Entrambi sono disarmati.
11 – Reggio Emilia-Cadelbosco Sopra
Sulla strada per i due comuni, sabotatori garibaldini e sappisti fanno saltare due ponti. Viene anche interrotto il cavo telefonico internazionale.
– Rappresentanti del Comando unico e del CLN della Montagna si riuniscono per organizzare le formazioni SAP della montagna.
12 – Quartirolo (Guastalla)
Garibaldini scesi in pianura fanno saltare un treno sulla ferrovia Modena-Carpi-Mantova.
13 – Bassa reggiana
Sabotatori garibaldini fanno saltare contemporaneamente tre ponti nella Bassa, interrompendo due linee ferroviarie.
15 – Reggio Emilia
Gappisti depongono mine in via Emilia all’Angelo provocando la distruzione di un autocarro e la morte di un soldato tedesco e il ferimento di 2.
17 – In seguito alle sopraccennate intese, viene costituito un Comando centrale SAP montagna. Esso dirige le formazioni sappiste della montagna che sono in zona partigiana, in zona neutra e in zona occupata da tedeschi e fascisti.
18 – Mauro Scoccimarro, ministro per l’Italia occupata, redige ed invia un messaggio rivolto ai partigiani reggiani, in cui invita i “ribelli” a continuare unitariamente la lotta fino alla fine. Il messaggio sarà recapitato qualche giorno dopo da Alberto Ferrari (il cap. Nessuno), paracadutato in zona, il quale recherà anche la somma di 7 milioni destinata dal governo italiano al cln provinciale, affinché si possano pagare, almeno in parte, i debiti contratti dai paartigiani. Viceversa la somma sarà usata per assistere la popolazione colpita in seguito agli avvenimenti bellici del 10-14 aprile.
– Villa Cella (Reggio Emilia)
Sulla via Emilia gappisti attaccano colonna tedesca. Il carico degli automezzi, composto da munizioni per cannoni, veniva distrutto e nell’attacco muoiono 5 tedeschi.
19 – Codemondo (Reggio Emilia), Cavriago, Montecchio e Bibbiano
Attacco simultaneo di garibaldini, gappisti e sappisti ai presidi fascisti di Codemondo, Cavriago, Montecchio e Bibbiano. Bilancio delle operazioni: 1 garibaldino ferito; 2 morti e 4 feriti fra i militi. A Codemondo, i fascisti lasciano il presidio il giorno seguente secondo l’intimazione dei partigiani.
20 – Villa Bagno (Reggio Emilia)
Per stroncare l’attività partigiana lungo la via Emilia il Comando tedesco decide di far uccidere 5 ostaggi prelevati dalle carceri cittadine (Nino Ibatici di Casina, Paolo Monzani di Castelnuovo Rangone, Antonello Mondaini di Rimini, Benedetto Franchini di Fiorano Modenese, Ermanno Colombini di Formigine).
23 – San Martino in Rio
Liberazione di San Martino in Rio da parte di un distaccamento di sappisti e di due squadre di partigiani modenesi. Il paese sarà amministrato dal CLN locale sino alla liberazione.
– Valle di Novellara
Primo lancio di aviorifornimenti in pianura: località Valle di Novellara.
24 – Campagnola Emilia
Manifestazione popolare appoggiata dai partigiani e distribuzione di 1400 quintali di grano dell’ammasso.
27 – Albinea
Attacco partigiano in forze (un centinaio di uomini tra partigiani russi, garibaldini e paracadutisti inglesi) al Comando tedesco presso Botteghe di Albinea. Risulta distrutto dalle fiamme l’ufficio cartografico mentre ingenti perdite vengono inflitte al nemico. Perdite tra attaccanti 3 morti (Lieutenant I.A. Riccomini, sergeant Guscot, corporal Samuel Bolden del Battaglione alleato) e 8 feriti. Il comando tedesco non sarà più in grado di funzionare.
28 – Villa Sesso (Reggio Emilia)
Gappisti prelevano da un magazzino tedesco 260 forme di formaggio grana che vengono distribuite alla popolazione nei giorni della Pasqua.
– Nei pressi di Gavassa, In uno scontro armato fra gappisti e fascisti, fra questi ultimi vi sono due fascisti uccisi.
– Poviglio
Sulla strada Caprara-Poviglio, in uno scontro fra gappisti e brigatisti neri, quattro fascisti rimangono sul terreno. Nessuna perdita fra i GAP
29 – Ciano d’Enza
A Ciano azione di disturbo, da parte di gappisti e garibaldini, al presidio tedesco.
Aprile 1945
01 – Appennino reggiano
Esce in montagna “La Penna”, giornaletto ciclostilato della Brigata Fiamme Verdi.
– Cà Marastoni-Monte della Castagna
Contrattacco partigiano a Cà Marastoni. I garibaldini e i partigiani delle Fiamme verdi ricacciano i tedeschi che hanno invaso parte del territorio di Toano. Sette morti fra i partigiani (Vito Colluzzo, Meuccio Casotti, Ennio Filippi, Valentino Lanzi, Ariante Mareggini, William Manfredi, medaglia d’argento al valor militare alla memoria, tutti delle Fiamme Verdi; e la staffetta Valentina Guidetti, medaglia d’argento al valor militare alla memoria) e 5 feriti.
Novellara
Altro aviolancio nella zona delle valli.
03 – San Martino in Rio
A San Martino in Rio, liberata dai partigiani, vengono distribuiti alla popolazione il grano all’ammasso e il formaggio di due latterie.
08 – Regnano (Viano)
Sappisti svuotano l’ammasso di Regnano. Recupero di 177 q. di grano che vengono in parte inviate all’intendenza e in parte distribuiti alla popolazione.
09-10 – Appennino Reggiano
Grande ripresa dell’offensiva alleata che riesce in pochi giorni a sfondare la linea Gotica; le formazioni partigiane sono invitate a rinviare ogni azione insurrezionale.
10-14 – Ligonchio
Combattimento per la difesa della centrale di Ligonchio. Un morto fra i partigiani (Vasco Rinaldini) 7 feriti e 3 dispersi.
10 – Ciano d’Enza
Dopo vari combattimenti, partigiani reggiani e parmensi cacciano i tedeschi da Ciano d’Enza. La cittadina rimarrà in mano partigiana fino alla liberazione.
– Bassa reggiana
Una squadra di sappisti distrugge tre ponti.
12 – Luzzara
Rastrellamento da parte dei militi delle Brigate nere. Arrestati 70 uomini, 20 dei quali sono portati a Reggiolo nella sede provvisoria della Brigata nera. Vengono tutti torturati. Gli altri 50 sono inviati a Reggio.
13 – Bibbiano
Forte combattimento nei pressi di Bibbiano. Muoiono il gappista Lorenzo Gennari, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, e il sappista Walter Giovanardi.
– Reggio e provincia
“Giornata insurrezionale”. Manifestazioni di donne in gran parte dei Comuni della pianura e in Regio Emilia per la pace e contro la fame. I fascisti feriscono 5 donne. Il Fronte della gioventù organizza in varie scuole gli studenti allo sciopero che riesce solo parzialmente. Un giovane organizzatore, Marcello Bigliardi, viene arrestato, torturato e ucciso.
A Brescello vengono fucilate due spie fasciste
A Novellara sono fucilati 3 militi fascisti perché responsabili del ferimento di alcune manifestanti.
14 – Reggiolo
Il giorno 14 i fascisti delle Brigate nere uccidono, dopo averli torturati, sette sappisti, tra gli arrestati del 12 aprile (Enzo Dalai, Walter Compagnoni, Claudio Franchi, Celestino Iotti, Balilla Nodolini, Lino Soragna e Iules Federico Tagliavini). Il 17 dello stesso mese altri due prigionieri seguono la sorte dei primi sette (Arnaldo Avanzi ed Ermes Ferrari, entrambi sappisti).
– Ponte sull’Enza
Dopo aver provocato il crollo del ponte sull’Enza, sappisti di Brescello incendiano alcuni carri ferroviari presso Sorbolo Levante (PR).
15 – Righetta (Rolo)
Nottetempo, vengono catturati e fucilati 7 partigiani e 1 civile (Nicola Predieri, Alfredo Manzini, Marino Cipolli, Antonio Tasselli, Francesco Velardi, Mihailow Ivan, Mironeco Nikolai e il “civile” Qirino Bonaretti).
– Fosdondo (Correggio)
Forte combattimento tra gappisti e sappisti e truppe fasciste in rastrellamento. Cinque sappisti e 2 civili morti (Sergio Fontanesi, medaglia d’argento al valor militare alla memoria, Giacomo Pratissoli, Paride Caminati, Luciano Tondelli, Angiolino Morselli, medaglia d’argento al valor militare alla memoria, e i “civili” Dante Ibatici e Franco Faccendo). Imprecisate le perdite fasciste.
– Campagnola Emilia
Dopo il fermo di 25 persone da parte di fascisti vengono uccisi Pierino Bellesia, Carlo Salati e Giovanni Piron.
16 – Montebello (MO)
Mentre un reparto del Bgt. Impegna il presidio nemico di Montebello (Modena), un altro attacco sulla starda Giardini una duplice colonna nemica di cariaggi ed automezzi. Circa 30 autocarri e vari carriaggi vengono distrutti o danneggiati, vari quadrupedi abbattuti, mentre le perdite umane sono di circa 70 tedeschi tra morti e feriti.
– Garfagnana
Ripiegamento tedesco e fascista in Garfagnana. Alcune pattuglie di garibaldini presso Sillicagna, catturano 24 tedeschi, tra cui un ufficiale, e 5 alpini.
17 – Brescello
Due distaccamenti di sappisti attaccano e disarmano il presidio fascista a Brescello catturando 10 militi.
– San Biagio
Gappisti passano per le armi brigatista nero, ritenuto un informatore.
19 – Scandiano
Sappisti attaccano il presidio tedesco a Scandiano infliggendo perdite al nemico e recuperando materiale bellico. Rimane gravemente ferito un gappista.
– Reggio Emilia
A Castellazzo gappisti fucilano due brigatisti neri, ritenuti rastrellatori e torturatori.
21 – Reggio Emilia
Da Buco del Signore una sezione del Battaglione alleato spara vari colpi di cannone sulla città.
– Sappisti distruggono il ponte della Forca sul torrente Crostolo. Presso Roncocesi, altri sappisti allagano una vasta zona per renderla impraticabile ai tedeschi.
– Sant’ Ilario
Viene posto in fuga il presidio fascista del luogo.
– Gualtieri
Disarmato il presidio fascista di Santa Vittoria.
– Appennino reggiano
Le Brigate garibaldine 144a e 145a effettuano il blocco della SS63 nel tratto montano.
– Liberazione di Bologna. Attacchi partigiani alle città, discesa delle brigate partigiane dalle montagne. Il 25 l’insurrezione si è già estesa a Milano e Genova. A Torino dura cinque giorni: dal 25 al 29 aprile.
22 – Provincia reggiana
Truppe tedesche in ritirata cominciano ad attraversare in qualche punto la provincia. Scontri con i partigiani in varie località della pianura e della collina (Fontana di Rubiera, Bagno, Cadiroggio, Montebabbio, San Donnino, Pratissolo, tra Vezzano s/C e Vecchia sulla SS63).
– Montecchio.
Gappisti, sappisti e garibaldini della 144a attaccano e disarmano il presidio fascista di Montecchio. Tre fascisti fucilati, un sappista caduto (Ludovico Landini Sergio).
23 – Appennino reggiano
Occupazione della SS63 nel tratto montano. Messi in fuga i tedeschi da Cerreto Alpi a Castelnovo Monti. Forte combattimento a Felina. A Cerreto cadono i partigiani della 145a Brigata Garibaldi Alberto Cassala Ermes, Abdon Tondelli Floch, e Domenico Sassi Torto. A Felina, mentre scarica materiale bellico, muore Gabriele Cilloni Saetta a causa dello scoppi di una bomba.
Dal 1° aprile al 23 si sono presentati in zona partigiana 263 disertori e 187 prigionieri di guerra.
– Pianura
Novellara libera, scaramuccia a Stiolo, combattimenti a Prato, a Campegine (7 partigiani uccisi: Effrem Caggiati Afro, Jefte Manzotti Bianchi, Gino Poli Athos e Gaetano Reggiani Gaetano di Campegine e Marino Bocconi Lampo, Alide Conti Leone, Aleardo Ferrari Toti) e al Traghettino, dove cade il sappista Plinio Torelli Porthos, decorato della medaglia di bronzo al valor militare alla memoria. A Canolo alcuni civili, scambiandoli per americani, applaude un gruppo di tedeschi in ritirata. Questi aprono il fuoco uccidendo nove persone. Liberazione di Scandiano. Si combatte ad Arceto, Montecavolo, Cavriago e a S. Rigo di Rivalta dove cadono 6 partigiani (Giuseppe Labellarte, Mario Garavaldi, medaglia di bronzo al valor militare alla memoria, Dante Beltrami, Livio Francia, Orlando Strozzi e Gino Gambini), e tre sono feriti. Scandiano è libera alla sera.
– Reggio Emilia
“Il Solco fascista” cessa le pubblicazioni
24 – Provincia reggiana
La SS63 libera sino a Vezzano, ove si combatte. Alleati a S. Donino e Casalgrande. Scontro tra Bibbiano-Cavriago-Montecchio 7 partigiani uccisi (Gabino Pioli, Alberto Melloni, Giulio Mazzali, Otello Galli, Giovanni Poletti, Fabrizio Tagliavini, Giancarlo Bonilauri) e due civili. Bagnolo è liberata. Scontro a Mancasale, 5 partigiani uccisi (Fermo ed Enrico Guerra, Sereno Beretti, Emore Sassi e Nerina Zanichelli) e 1 civile. Cinque partigiani fucilati a Castelnuovo Sotto Afro Caleffi, Adriano Cervi, Lino Bigliardi, Carlo Simonazzi e Dimmo Vioni). Liberi vari centri della Bassa, ammassamento tedesco sulla riva destra del Po.
Reggio è liberata nel pomeriggio. Il CLN Provinciale e il Comando Unico Zona si riuniscono in Prefettura.
25 – Il CLN Alta Italia emana l’ordine di insurrezione generale e assume i pieni poteri nelle zone e nelle città liberate.
– Provincia reggiana
Esce il quotidiano “Reggio Democratica” in luogo de “Il Solco fascista”. Nomina del Prefetto da parte del CLN. Caccia ai franchi tiratori. Rastrellamento in provincia ove vengono catturati migliaia di nemici. Insediamento di vari Sindaci.