Già da maggio agiscono gruppi che agivano isolati con episodi di guerriglia. Verso la fine di giugno era in via di costituzione l’organizzazione SAP (Squadre di Azione Patriottica). Dipendeva dal comando Piazza. Comprendeva 7 zone (tre a sud della via Emilia, tre a nord di detta strada e una zona centrale per la città di Reggio e varie località periferiche) che facevano capo ad un Comando Provinciale SAP. Era concepita come mezzo per una mobilitazione di massa in vista dell’insurrezione nazionale.
01 – Reggio Emilia
Il Comando provinciale della G.N.R. notifica la sua impotenza di fronte al forte “ribellismo” del Reggiano; chiede pertanto al proprio comando superiore di Brescia e al Militaerkommandantur 1008 di Parma l’invio di truppe per condurre un vasto rastrellamento in montagna. Da parte di una squadra GAP, disarmo di 18 militi facenti parte di un servizio di vigilanza alle linee ferroviarie.
– Ramiseto (Reggio Emilia)
I partigiani della montagna disarmano il presidio GNR.
02 – Codemondo (Reggio Emilia)
Sappisti e gappisti disarmano il presidio dell’Aeronautica a Codemondo.
04 giugno 44 – Liberazione di Roma, apertura del secondo fronte in Francia.(6 giugno ’44). L’Italia diventa un fronte secondario.
05 – Cervarezza
Partigiani della Val d’Enza entrano in Cervarezza, sulla Strada Statale n.63, e vi disarmano un presidio di 12 uomini della G.N.R., recuperando 11 fucili e 3 mitra. Poco dopo fermano due pullman di linea catturando vari militi e un ufficiale della G.N.R. Vengono trattenuti 5 militi. Gli altri vengono lasciati in libertà.
06 – Collagna
Partigiani della Val d’Enza interrompono la Strada Statale provocando il crollo di un ponte a ovest di Collagna. Altri eliminano senza difficoltà il presidio della G.N.R. di Collagna disarmando, e rilasciando subito in libertà, 16 uomini. Vengono trattenuti solo un tenente e un brigadiere.
– Fosdondo di Correggio-Massenzatico
Nella notte del 6 giugno vengono prelevati presso le loro abitazioni in Fosdondo di Correggio i due contadini Antonio Saccani e Bruno Incerti Capretti, fucilandoli poi in Villa Massenzatico. Saccani morì sul colpo mentre Capretti, ferito, soccorso da civili, venne trasportato da alcuni civili all’ospedale di Correggio. Come era avvenuto per le uccisioni di Ovidio Beucci da Scandiano e di Romeo Ghidoni da Montecavolo i fascisti attribuirono il delitto a “sconosciuti”.
08 – Casa Giannini
Sabotaggio al ponte di Casa Giannini, sulla SS 63.
– Ligonchio
Disarmo del presidio GNR di Ligonchio.
– Baiso
Disarmo del presidio GNR di Baiso da parte di partigiani modenesi.
09 – Reggio Emilia
Le autorità fasciste rendono noto l’obbligo di tagliare tutte le siepi per il timore delle imboscate partigiane.
– Una squadra di partigiani, con uno stratagemma, disarma gli 11 uomini del presidio G.N.R. di Carpineti, lasciandoli subito dopo in libertà e recuperando, oltre all’armamento, materiale vario di casermaggio.
– Villa Minozzo-Toano
Puntata fascista in forze sull’Appennino e “svincolo” dei due presidi della GNR di Villa Minozzo e Toano, da tempo assediati dai partigiani. Dopo le operazioni le truppe fasciste incendiano alcune case a Poiano, asportano bestiame, quindi si ritirano a Castelnuovo Monti. La zona rimane in mano partigiana
– Le forze partigiane si unificano nel Corpo Volontari della Libertà (CVL).
– Fazzano-S. Biagio di Correggio
I fascisti prelevano a Fazzano e S. Biagio di Correggio anche gli antifascisti Ugo Bizzarri e Armando Luppi, fucilandoli poco dopo l’arresto in aperta campagna col solito pretesto della fuga.
10 – Passo dello Sparavalle
Combattimento al Passo dello Sparavalle sulla SS 63. I partigiani caduti sono i due cugini Ennio e Marino Gilioli e Giulio Caledoli Nebe. Le truppe nazifasciste hanno 4 morti e 8 feriti secondo un documento fascista. I militi incendiano la pineta dello Sparavalle e saccheggiano varie case a Cervarezza.
11 – Sant’Ilario d’Enza
Viene ucciso il commissario prefettizio locale. La popolazione ritenuta “connivente” viene punita con un’ammenda collettiva di 200.000 lire
12 – Val d’Enza
Puntata delle forze fasciste in Val d’Enza. I partigiani hanno 1 morto, 5 feriti e 4 prigionieri.
13 – Ciano d’Enza (oggi comune di Canossa)
Partigiani della Val d’Enza distribuiscono alla popolazione 20 quintali di grano prelevandolo dall’ammasso locale.
– Quattro Castella
Gappisti, nottetempo, penetrano nella caserma della G.N.R., disarmano gli 11 uomini di presidio, che vengono lasciati in libertà, e recuperano 11 moschetti, 2 pistole, 10 bombe a mano e materiale vario.
18
Dopo la liberazione di Roma si costituisce un nuovo governo di coalizione (dai comunisti ai liberali) presieduto da Bonomi.
20 – Cavriago
Viene ucciso il commissario politico locale.
22 – Nasce la Repubblica di Montefiorino sull’Appennino reggiano-modenense. Per sei settimane funziona il nuovo sistema amministrativo democratico.
23 – Villa Cadè
Patrioti della pianura, dopo aver interrotto le comunicazioni presso la Stazione ferroviaria, disarmano due militi e quattro tedeschi nella sala d’aspetto.
24 – Bettola (Vezzano sul Crostolo)
Rappresaglia a Bettola, ove è avvenuto la sera prima uno scontro tra partigiani e tedeschi. Uccisione di 32 civili: uomini, donne e bambini.(Periscono due membri della famiglia Magnani, 3 della famiglia Prati, 4 della famiglia Fontanesi, 5 della famiglia Barbieri, 5 della famiglia Bonaccini, 6 della famiglia Varini. Ecco l’elenco completo delle vittime: Liborio Prati, Felicita Prandi in Prati, Marianna Prati ved. Del Monte, Emore Fontani, Pierino Spallanzani, Bruno Fontanesi, Argentina Carretti in Fontanesi, Franca Fontanesi, Franco Fontanesi, Zelindo Barbieri, Maria Lasagni in Barbieri, Laura Barbieri, Ettore Barbieri, Gianni Barbieri, Gino Varini, Itala Riccò in Varini, Walter Varini, Alfreda Catellani in Varini, Wilma Varini, Piero Varini, Giuseppe Magnani, Emma Ronzoni in Magnani, Igino Bonaccini,Eurosia Braglia in Bonaccini, Abramo Bonaccini, Eva Bonaccini, Giovanni Bonaccini, Bruno Valcavi, Francesco Balestrazzi, Emma Marziani in Balestrazzi, Basilio Castellari, Tito Saccaggi. Cadono nello scontro i partigiani Enrico Cavicchioli (Lupo), Pasquino Pigoni (Maestro), Guerrino Orlandini (Drago)).
25 – Zona di Ligonchio
Il comando garibaldino con un manifestino fissa i prezzi di alcuni generi alimentari. E’ iniziata nella zona libera la propaganda per l’autogoverno da parte dei civili.
30 – Appennino reggiano
Rastrellamento dell’Appennino reggiano, che durerà sino al 5 luglio, con razzie, incendi, uccisioni di vari civili.
– Canolo di Correggio
Allestita dal PCI, entra in funzione una tipografia clandestina.