Ha inizio l’applicazione della soluzione finale contro gli ebrei reggiani. Il commissario prefettizio del comune di Reggio Emilia, Celio Rabotti, impone agli ebrei cittadini, con apposita circolare, di denunciare tutte le opere d’arte da essi possedute, entro il giorno 19 dicembre, in vista del relativo sequestro. Dieci nostri concittadini di religione israelitica vengono arrestati dalla polizia fascista e consegnati ai tedeschi. Internati a Fossoli, nel febbraio 1944 furono deportati poi ad Auschwitz, da dove non fecero ritorno.Deportati ad Auschwitz finiranno tutti e dieci nelle camere a gas. I loro nomi: Oreste Sinigaglia, Benedetto Melli, Lina Jacchia in Melli, Ada, Olga e Bice Rinaldi, Beatrice Ravà ved. Rietti e le sue due figlie Irma e Jole, e Lucia Finzi
14 – Cavriago (Reggio Emilia)
Presso Cavriago viene giustiziato il 1° seniore Giovanni Fagiani. Coprifuoco nel paese, multa alla popolazione, vari arresti.
15 – Annunciano pubblicamente di voler vendicare Fagiani, gli “Ufficiali della Guardia Nazionale Repubblicana”, corpo armato fascista costituito il giorno 8 dicembre.
27 – Viene ucciso a Bagnolo in Piano Vincenzo Onfiani, segretario comunale del luogo. Poche ore dopo alcuni gerarchi provinciali (il prefetto Savorgnan, il federale Scolari e l’ufficiale repubblicano Armando Wender) costituitosi in Tribunale Speciale condannano a morte i 7 fratelli Cervi e Quarto Camurri
28 – Reggio Emilia
Fucilazione dei sette fratelli Cervi e di Quarto Camurri come rappresaglia per l’uccisione del segretario fascista di Bagnolo in Piano, Vincenzo Onfiani, avvenuta il 27 dicembre, mentre il gruppo era in carcere da 32 giorni.