Come tutti gli eventi storici la Grande Guerra non può essere interamente ricondotta alle sue cause. Vi sono tendenze che delineano il contesto bellico: lo scontro tra gli imperialismi, il compiersi dei processi di nazionalizzazione, lavvento della società di massa. Ma lo scoppio e lo svolgimento del conflitto dipendono anche da circostanze peculiari e da scelte deliberate.
Il caso italiano presenta una sua specificità, perché il Paese non entra in guerra nellagosto 1914, ma dieci mesi dopo; un ritardo che però non garantisce una maggior preparazione. La frattura tra neutralisti e interventisti, al contrario di quanto avviene altrove, non si colma con lavvio del conflitto, ma si trascina per tutta la sua durata, condizionandone la condotta e gli esiti. Il maggio 1915 è caratterizzato dallimporsi della piazza bellicista che, pur minoranza nel paese e in parlamento, determina le scelte del governo. A Reggio vecchio e nuovo nazionalismo convergono a sostegno della guerra, mobilitando soprattutto i ceti medi e gli studenti. La maggioranza della popolazione, pur tendenzialmente contraria alla guerra, la considera ormai un fatto ineluttabile.
Il caso italiano presenta una sua specificità, perché il Paese non entra in guerra nellagosto 1914, ma dieci mesi dopo; un ritardo che però non garantisce una maggior preparazione. La frattura tra neutralisti e interventisti, al contrario di quanto avviene altrove, non si colma con lavvio del conflitto, ma si trascina per tutta la sua durata, condizionandone la condotta e gli esiti. Il maggio 1915 è caratterizzato dallimporsi della piazza bellicista che, pur minoranza nel paese e in parlamento, determina le scelte del governo. A Reggio vecchio e nuovo nazionalismo convergono a sostegno della guerra, mobilitando soprattutto i ceti medi e gli studenti. La maggioranza della popolazione, pur tendenzialmente contraria alla guerra, la considera ormai un fatto ineluttabile.