“Rab/Arbe – La Memoria necessaria”. È il titolo del corso di formazione che si terrà dall’8 all’11 settembre 2023 in Croazia, curato dall’istituto storico di Reggio Emilia Istoreco su progetto di Eric Gobetti e Andrea Giuseppini e incentrato sulla storia del campo di concentramento fascista di Arbe (oggi Rab, in Croazia). Vi prenderanno parte una trentina di docenti e ricercatori storici di tutta Italia. L’iniziativa si svolge nell’80esimo anniversario della liberazione del complesso detentivo, avvenuta dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, come momento di riflessione e approfondimento su una delle vicende più cupe fra le tante presenti nel coinvolgimento italiano nel conflitto mondiale a fianco della Germania nazista. Una pagina che spesso viene tralasciata, quando non volutamente dimenticata, nel dibattito pubblico.

Perché il corso? Ottanta anni fa, nei giorni immediatamente successivi all’Armistizio, gli internati civili sloveni e croati reclusi nel campo di concentramento italiano di Arbe (oggi Rab, in Croazia), dopo una breve trattativa, disarmano le guardie e prendono il controllo del campo. Finisce così la storia del peggior campo di concentramento italiano della Seconda guerra mondiale: circa 12.000 internati, quasi 1.500 morti per fame e malattie nei soli 14 mesi in cui il campo rimase in funzione. Sarà questa la cornice che ospiterà il corso di formazione docenti per conoscere più da vicino la storia di questo e degli altri luoghi di internamento e detenzione utilizzati dalla dittatura e dall’esercito fascista. Sarà l’occasione per vivere due giorni di seminari tenuti dai massimi esperti di storia dell’internamento fascista e politiche della memoria della Seconda guerra mondiale, con un’attenzione speciale alle risorse e ai metodi didattici.

Il corso approfondirà la storia della creazione e del funzionamento del campo di concentramento italiano di Arbe inserendolo nel contesto storico del sistema repressivo i della dittatura e dall’esercito fascista. Particolare spazio sarà riservato alla politiche della memoria a partire dall’assenza, in Italia, di una consapevolezza e di una memoria storica della deportazione dei civili stranieri durante il secondo conflitto mondiale. Infine ampio spazio verrà dato alle proposte didattiche nel tentativo di fornire agli insegnanti alcuni strumenti per affrontare in classe i temi delle responsabilità e della memoria dei crimini commessi dall’esercito fascista nel corso della Seconda guerra mondiale e nei conflitti precedenti.

Oltre alle lezioni i partecipanti assisteranno alla commemorazione istituzionale organizzata da parte delle associazioni partigiane, degli ex internati e delle autorità slovene e croate in occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione del campo.