Sono stati presentati stamani in Municipio a Reggio Emilia il Progetto musicale, multiculturale e interreligioso Alif Aleph Alfa. Innalziamo le nostre voci, giubilando, a Dio! Una prospettiva culturale di dialogo ebraico, cristiano, musulmano ed il concerto, con lo stesso titolo, che ne costituisce un importante risultato, nell’ambito della rassegna Soli Deo Gloria. Il concerto si svolgerà domenica 16 dicembre, alle 16.30, nell’aula magna dell’Università a Palazzo Dossetti, in viale Allegri 9 a Reggio Emilia.

Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti: Serena Foracchia assessora comunale alla Città internazionale, Cristina Miriam Chiaffoni artista partecipante al concerto, Matteo Bondavalli presbitero cattolico, responsabile per la Musica sacra della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, Abdelhakim Bouchraa in rappresentanza dei Centri Islamici di Reggio Emilia, Alessandro Ovi vicepresidente Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, Anna Fontana vicepresidente della Fondazione Solidarietà Reggiana, Mario Cipressi presidente della Centro Interculturale Mondinsieme, Elisabetta Del Monte in rappresentanza di Istoreco, Renato Negri direttore artistico della rassegna Soli Deo Gloria. Organi, Suoni e Voci della città.

Alif Aleph Alfa si propone di avvicinare, tramite una vera e propria fusion musicale, i fedeli delle confessioni religiose monoteiste che risiedono a Reggio Emilia e la cittadinanza reggiana, avviando una collaborazione concertistica basata sull’idea del reciproco ascolto e dello scambio culturale-religioso. Il concerto presentato oggi – basato sulla cantillazione ebraica, cristiana e coranica da parte di tre gruppi appartenenti alle tre religioni monoteiste – così come quelli che seguiranno, è il momento culminante di una sorta di “laboratorio” di vicendevole conoscenza culturale, contornato da eventi e manifestazioni collaterali di approfondimento, anche di tipo didattico.

Nel concerto, l’incontro avviene dunque nella dimensione comune della musica, ovvero nella cantillazione di testi sacri – quali Salmi, Cantici, Sura – appartenenti alle religioni monoteiste ebraica, cristiana e musulmana, che esprimono e comunicano la loro spiritualità.

L’associazione tra parola e musica è stata usata fin dall’antichità per trasmettere e comunicare contenuti dei testi sacri. La cantillazione è l’atto musicale per eccellenza, in quanto usa lo strumento primario che il divino ha donato all’uomo: la voce. Consiste in una forma solenne di recitazione dei testi sacri che segue l’andamento del testo, sottolineando il contenuto attraverso piccole variazioni o oscillazioni del ritmo e del volume. Nell’ambito della lettura dei testi sacri la cantillazione rappresenta quindi il livello più alto dell’espressione della fede e della comprensione intellettuale che, con l’aiuto musicale, va al di là della parola. Nel canto abbiamo una melodia che si sviluppa, invece nella cantillazione si ha solo una singola nota sulla quale viene appunto “cantillato” un testo, che così emerge.

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