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Pubblicazioni recenti

Il partigiano che divenne imperatore: storia di Ilio Barontini

Martedì 20 maggio 2025, il Tecnopolo di Reggio Emilia ospiterà un evento imperdibile per gli appassionati di storia e di memoria civile. A partire dalle ore 18.00, Marco Ferrari sarà protagonista dell’incontro "Il partigiano che divenne Imperatore", in dialogo con...

“Storie nella Storia della Resistenza luzzarese” il 10 maggio a Luzzara

Sabato 10 maggio 2025 il teatro sociale di Luzzara “Danilo Donati” ospiterà “Storie nella Storia della Resistenza luzzarese”, un evento di letture, proiezioni e musica organizzato in occasione dell’80° anniversario della Liberazione. L’evento è promosso da Fondazione...

Mattina speciale per le terze medie di Vezzano con l’ospite d’onore Liliana Del Monte

È stata una mattinata speciale quella vissuta martedì 6 maggio dalle classi terze medie della scuola Manini di Vezzano. Ospite d'onore Liliana Del Monte che, come ogni anno, ha portato a scuola la sua straordinaria testimonianza di sopravvissuta sulla strage nazista...

Altre nostre pubblicazioni

Non lo sapeva nemmeno Enzo Biagi, bolognese e tifoso del Bologna. «Mi sembra si chiamasse Weisz, era molto bravo ma anche ebreo e chi sa come è finito». È finito ad Auschwitz, è morto la mattina del 31 gennaio ’44. Il 5 ottobre del ’42 erano entrati nella camera a gas sua moglie Elena e i suoi figli Roberto e Clara, 12 e 8 anni.

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L’omaggio della 5° A della scuola Carducci alle pietre d’inciampo

L’omaggio della 5° A della scuola Carducci alle pietre d’inciampo

La 5° A della scuola elementare Carducci di Reggio, accompagnata dalla maestra Silvana Incerti, ha omaggiato alcune pietre d’inciampo con dei bellissimi disegni fatti dagli stessi alunni.  I bimbi hanno poi scritto dei testi per il Giorno della Memoria, davvero toccanti, rivolgendosi alle persone ricordate dalle pietre.

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La bambina dietro gli occhi

La bambina dietro gli occhi

Questa è una storia vera. È una storia italiana della Shoah. Anni difficili ed economicamente duri, i genitori si separano, e Giuditta, nata nel 1938 a Venezia, si trasferisce con la madre e la nonna a Milano. Dopo alcuni anni vissuti in città, la famiglia è costretta a spostarsi in provincia, a Desio. La catastrofe si abbatte su di loro.

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