Una Torah per ebrei e cristiani
«Ebrei e cristiani leggono gli stessi cinque libri. Ma si separano quando si tratta di interpretare la conclusione di questa splendida opera letteraria. La divisione, però, è forse meno grave di quanto pare di primo acchito… Il Messia che deve ancora venire per gli ebrei deve tornare un giorno per i cristiani. Tutti vivono nella speranza, che è anche l’ultima parola del Pentateuco». (Jean Louis Ska, Introduzione alla lettura del Pentateuco)

a – Mezuzah proveniente da casa Segrè (Novellara). Manoscritto su pergamena di cm. 7 x 8. Reca versetti del Deuteronomio («Ascolta, Israele, il Signore dio nostro, il Signore uno…») (Deut. V, 4-9 e XI, 13-21).
b – Ketubah per il matrimonio di Mordechai Levi con Dolce figlia di Jehoshuà Aaron Levi, 23 ottobre 1718 (3° giorno del mese di heswèn dell’anno 5479 dalla creazione del mondo). Il fregio con l’acqua lustrale è il simbolo della stirpe sacerdotale dei leviti. Ai lati del fregio la scritta Be siman tov u be mazel tov («Nel buono auspicio e nella buona sorte»).


c – Frammento di rotolo della Torah (Sefer Torah) appartenuto alla Sinagoga di Reggio (ora di proprietà privata). Attorno alla impugnatura il nome del defunto Baruch Avraham Camerino e l’anno 5536 (= 1776 e.v.). Sulla pergamena compare Dt. 32, da vs 28 alla fine.