Il 13 gennaio alle 11, nel lato sud del palazzo dell’Università ex Caserma Zucchi, si è svolta la commemorazione del 76° anniversario della fucilazione di Angelo Zanti (“Amos”) per mano dei fascisti. Amos era ufficiale di collegamento con il comando regionale delle forze partigiane. Imprigionato e torturato a Villa Cucchi, è stato assassinato all’interno della Caserma Zucchi all’alba del 13 gennaio 1945. In quanto aderente al Partito Comunista Italiano, Zanti fu l’unico fucilato tra i membri del Comando Piazza, arrestati un mese prima.
Alla breve cerimonia, organizzata da ANPI e ALPI provinciale, erano presenti il presidente del Consiglio Comunale di Reggio Emilia Matteo Iori, il vicesindaco di Cavriago Matteo Franzoni, i rappresentanti delle associazioni partigiane. L’ANPI ha esposto il medagliere, in quanto Angelo Zanti ha avuto il riconoscimento della medaglia d’argento al Valor Militare.
A ricordare la figura di Angelo Zanti è intervenuto Massimo Storchi, storico di Istoreco, che ha ricordato i tratti fondamentali della sua biografia, ed ha ridefinito con efficacia gli elementi di quel contesto storico, culturale e sociale, che devono sollecitarci nell’attualità a prestare particolare attenzione ai tentativi di riproporre messaggi – quando non comportamenti – reazionari ed eversivi.
Ha poi sottolineato come sia significativo che la lapide a ricordo di una persona semplice, un artigiano capace ma non istruito, sia oggi collocata proprio sul lato dell’Università, luogo simbolo di cultura, crescita e capacità di lettura dei fatti storici.