Le storie di uomini e donne di origini ebraiche vissuti a Campagnola Emilia e Guastalla raccontate sulle pagine di “RS” da Angiolino Catellani
«Gentile e cara signora Ferrari … ricordo come oggi Campagnola, dove ho frequentato la scuola elementare, e dove, in quegli anni tremendi, noi abbiamo avuto la fortuna di aver trovato tante persone buone come Lei, che ci hanno accolto e che ci hanno protetto nonostante i rischi che molti sapevano di correre».
Sono le parole che Furio Finzi scrisse, nel 1999, a Maria Teresa Ferrari, insegnante in pensione, ma cinquant’anni prima custode delle identità segrete della famiglia Marchi, alias Finzi, di origine triestina, ospitata in casa sua per sfuggire alle persecuzioni antiebraiche del regime nazifascista.
A raccontarci questa storia di solidarietà – sulle pagine di “RS-Ricerche Storiche”, la rivista del nostro Istituto – è un attento narratore “delle pianure”: Angiolino Catellani.
La vicenda umana della famiglia Finzi è a lieto fine, a differenza della tragica fine dell’ingegnere guastallese Mario Levi e dei suoi cari «sommersi» ad Auschwitz, la cui immatricolazione nel Lager nazista «è dubbia, risulta deceduto in luogo ignoto in data ignota; Alba Sofia Ravenna [la moglie] fu immediatamente uccisa a Birkenau, nella camera a gas, il 23 ottobre 1943; Giorgio Levi, matricola numero 158574, è segnalato come scomparso in luogo ignoto dopo il 29 dicembre 1943».
La storia del campagnolese Francesco Tirelli, Giusto fra le Nazioni, invece, ridà fiducia nella solidarietà fra gli uomini. Inzia così la narrazione di Catellani: «Nel 2001 una cittadina statunitense, la docente universitaria Chana Hedwig Heilbrun, israelita di origine cecoslovacca, interpellò il ministero degli Esteri italiano per avere notizie su un certo Francesco Tirelli che durante l’ultimo conflitto mondiale, in Ungheria, l’aveva salvata dalla Shoah…».
Infine, vogliamo ricordare in questo Giorno della Memoria un altro ebreo guastallese: Mario Carrara, che si laureò in medicina e chirurgia a Bologna, dove fu prima allievo e poi assistente di Augusto Murri e del fisiologo Pietro Albertoni. Ormai affermato professore universitario, aderì «alla protesta crociana del 1925 e ricusò il giuramento universitario del 1931, dichiarando al Rettore, lo storico del diritto Silvio Pivano, di non intendere assolutamente sottostare ad obblighi di mero scopo politico».
Il suo NO al fascismo fu confermato in una lettera del 15 dicembre 1931 al ministro dell’Educazione nazionale Balbino Giuliano. A Mario Carrara è intitolato l’«IPS» di Guastalla.
Tutte i numeri di RS-Ricerche Storiche sono consultabili gratuitamente all’interno della biblioteca.
RS-RICERCHE STORICHE, BIBLIOGRAFIA
CATELLANI ANGIOLINO, Giorgio Finzi. Un Ebreo triestino-campagnolese nella temperie dell’ultimo conflitto mondiale, 2009/n. 107/pag. 129
–, Giorgio Finzi, Kaddish per zia Clotilde, 2009/n. 108/pag. 161
–, L’ingegnere guastallese Mario Levi e i suoi cari «sommersi» ad Auschwitz. 2014/n. 117/pag. 171
–, Lezioni di libertà: A Mario Carrara intitolato l’«IPS» di Guastalla, 2012/n. 114/pag. 158
–, Il campagnolese Francesco Tirelli Giusto fra le Nazioni, n. 118/2014
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