Il Comune di Reggio Emilia, nell’ambito delle politiche di promozione e valorizzazione dei luoghi della cultura, ha affidato in convenzione a Istoreco – Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea, la gestione a livello scientifico e operativo, per i prossimi cinque anni, della Sinagoga di Reggio Emilia.

L’affidamento – frutto di un percorso nato attraverso un avviso pubblico, che trova un ulteriore rafforzamento nel consolidato rapporto di collaborazione tra il Comune e l’Istituto – punta a valorizzare lungo tutto il corso dell’anno, in maniera continuativa, gli spazi della Sinagoga, luogo di storia e memoria per eccellenza, ma anche potenziale officina di nuove proposte e idee rivolte al futuro della città.

In base alla convenzione, Istoreco si impegna infatti nell’ideazione e nella la gestione di un programma di iniziative ed eventi di interesse pubblico con valenza culturale di rilievo non solo locale, che in modo continuativo possa contribuire a diffondere e approfondire la conoscenza del luogo e delle memorie in esso contenute, con particolare riguardo alla presenza della comunità ebraica nella nostra città e ai tragici eventi legati alla Shoah. Ad un’importante attività culturale si unirà quindi grande attenzione per le proposte didattiche e per azioni di promozione e di ricerca scientifica, sottolineando l’importanza fondamentale di creare un percorso ibrido di ricerca storica e scommessa sul futuro.

La collaborazione tra Comune e Istoreco nasce dall’Avviso pubblico promosso dal Comune e rivolto ad enti e soggetti del Terzo settore per la gestione operativa e scientifica della Sinagoga e del Polo archivistico del Comune di Reggio Emilia, situato presso le scuderie Castelnovo dei Chiostri di San Domenico. La convenzione avrà durata effettiva per cinque anni, fino al 31 dicembre 2025.

L’iniziativa presentata il 23 febbraio è un ulteriore e importante passaggio per lo studio e la valorizzazione dell’ebraismo, che a Reggio Emilia si basa tra l’altro su un Protocollo d’intesa stipulato tra il Comune e la Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia nel 2006 per la salvaguardia e la tutela dell’immobile della Sinagoga.

HANNO DETTO

“L’affidamento delle attività culturali nella nostra Sinagoga a Istoreco segna un passaggio vitale per questo monumento e per il quartiere che lo racchiude, l’antico Ghetto – ha detto il sindaco Luca Vecchi, presentando la convenzione alla stampa – Accanto alla memoria e allo studio della cultura ebraica che, d’intesa con la Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, ha ripreso vigore dopo il restauro di questo bellissimo edificio da parte dell’Amministrazione comunale diversi anni fa, ora si creano le condizioni per una sua ulteriore e più decisa valorizzazione: mantenendo le finalità in essere, si creeranno una attività culturale e di ricerca più ampia, continuativa e una gestione che renderà meglio accessibile monumento, riportandolo ancor più nel cuore della città. Potremo apprezzare gli esiti di questo accordo pienamente, quando le vicende pandemiche, con le loro dolorose ma necessarie limitazioni, ce lo permetteranno.

“Alla valorizzazione culturale e sociale – ha concluso il sindaco – si aggiungerà prossimamente, come avviene di prassi nella nostra città, la riqualificazione urbana, quale elemento ‘fisico’ che accompagna e sostiene la rinascita sociale e culturale: nel Bilancio 2021 che stiamo predisponendo, infatti, sono previste risorse per la riqualificazione di alcune delle strade dell’antico Ghetto, che si aggiungeranno a quelle già riqualificate negli anni recenti, accrescendo la bellezza e la leggibilità del quartiere”.

“In questo luogo – ha detto l’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti – si respirano la storia plurisecolare della comunità ebraica reggiana, la religione e la cultura che vi sono state trasmesse. Allo stesso tempo, vi troviamo l’evocazione della Shoah, della negazione dei diritti e delle differenze fino alla negazione della vita. Per questo, la Sinagoga potrà essere un luogo di dialogo, di riscoperta delle diversità nel rispetto reciproco, di riaffermazione dei diritti. Un luogo che aiuterà a superare e a sconfiggere le paure, comprese quelle del nostro tempo, attraverso la cultura, le espressioni creative, l’arte, lo studio, nel rispetto che si deve al luogo, alla sua storia e vocazione. La convenzione impegna Istoreco, centro di ricerca storica prestigioso, per cinque anni, cioè un arco temporale che consente una programmazione adeguata, con uno sguardo lungo”.

Per Simonetta Gilioli, presidente di Istoreco, “il centro dell’impegno da noi assunto è nel segno dell’attenzione alla civiltà ebraica, per studiandola e farla conoscere. E’ un patrimonio di conoscenza ricchissimo e fertile, che ha coinvolto Reggio Emilia per secoli, dato che la Comunità ebraica a Reggio Emilia ha una storia di 500 anni, e si inserisce in processi storci internazionali. Il programma che Istoreco costruirà, così come la gestione che condurrà, avranno un interesse pubblico, di rilevo non solo locale e potranno arricchire la cultura di tutti, ci auguriamo generando nuovi fermenti”.

“Credo che dalla nostra intesa prima di tutto consoliderà ulteriormente i rapporti già forti con la Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia e con la città di Haifa, dove sono custoditi i Rotoli della Legge e altri beni della Sinagoga di Reggio Emilia. Fra l’altro, ad esempio di questi legami culturali e di ricerca, abbiamo ospite in questi giorni a Istoreco un giovane studioso dell’Università di Haifa – ha detto il direttore di Istoreco, Matthias Durchfeld – Contiamo di inserire la Sinagoga nel circuito dei musei e degli istituti culturali ebraici italiani. Intendiamo lavorare sulla bellezza, che è così forte in questo edificio, sulla speranza e sulla liberazione, partendo da quella che è stata la liberazione di questo luogo, facendone una Casa dei diritti umani, un luogo portatore di idee e messaggi, attraverso la ricerca culturale. E non mancherà il coinvolgimento dei quartiere, ad esempio chiudendo le strade in particolari occasioni e facendo letteralmente cultura per le vie; poi mostre, presentazioni di libri, dibattiti… Siamo al lavoro, per definire il primo programma”.

IL PROGETTO “RIDARE VITA AD UNA SINAGOGA”

In base alla proposta progettuale di Istoreco, la Sinagoga di via dell’Aquila – che non è più un luogo di culto, ma rimane uno dei principali luoghi della cultura della città – ospiterà mostre e conferenze su tematiche relative all’ebraismo attuale e alla sua storia, aprendo le porte alla cittadinanza per visite guidate e incontri sulla cultura ebraica.

Il recente restauro della Sinagoga ha dato voce al luogo fisico, permettendo di trasmettere la bellezza della sua storia nei secoli ma anche il vuoto, l’assenza, la distruzione del Novecento. Entrando nella Sinagoga vuota si percepisce cosa può succedere in presenza di politiche razziste, in assenza dei diritti umani. La Sinagoga dunque è anche un Luogo di Memoria per le vittime reggiane della shoah. Per questo, quindi, è anche una casa per lo studio e la promozione dei diritti umani.

In sintonia con la Comunità ebraica di Modena e Reggio e il Comune di Reggio Emilia, Istoreco gestirà la Sinagoga muovendo da questi tre aspetti – luogo della cultura ebraica, luogo di memoria, casa dei diritti umani – che tracciano il percorso per la gestione scientifica e operativa.

Durante questa gestione sarà importante non disperdere la caratteristica del luogo con iniziative fuori dal contesto specifico e senza tenere in considerazione l’originaria natura del luogo. La particolarità delle iniziative e del luogo stesso saranno la chiave per far diventare la Sinagoga una sede di studio, di scoperta e di incontro per i cittadini reggiani e non solo.

Si progetterà una prima mostra permanente sui 500 anni della Comunità ebraica reggiana e, parallelamente, sarà realizzata per la cittadinanza una programmazione qualificata comprendente un calendario di attività diversificate con giorni di apertura mensili e iniziative ad acceso libero e gratuito. Certamente sarà centrale nella programmazione il Giorno della Memoria, il 27 gennaio, e la Giornata europea della cultura ebraica in settembre. Per le scuole di ogni ordine e grado si proporranno attività didattiche con laboratori, letture e visite alla scoperta della vita nel quartiere dell’antico ghetto reggiano, in cui la Sinagoga è inserita.

Altre attività potranno essere progettate e svolte in collaborazione con il mondo delle associazioni attive nella promozione dei diritti umani, nel riconoscimento e incontro di culture e religioni originarie di altre regioni del mondo. Reggio Emilia ha una esperienza notevole in questo campo (Viaggio della Memoria, concerto Alif Aleph Alfa, progetto Copricapo, …) ed è stata premiata da Intercultural Cities Program (ICcc per lo sviluppo di una metodologia del lavoro interreligioso.

La Sinagoga sarà un fulcro delle iniziative future in questo ambito. L’Istituto, inoltre, metterà a disposizione la propria rete scientifica, tenendo rapporti diretti con istituti di ricerca, università e associazioni per lo studio dell’ebraismo italiano, per sviluppare progetti di ricerca e per sottolineare il ruolo della Comunità ebraica reggiana nel contesto nazionale e internazionale. Nel secondo dopoguerra, durante il periodo di abbandono della Sinagoga, i libri e gli arredi sacri furono salvati dall’oblio e portati a Haifa in Israele. Istoreco promuove dal 2013 scambi con Haifa e intende intensificare sia le visite di gruppi di Haifa a Reggio città sia i viaggi per i reggiani verso Haifa. La Sinagoga sarà anche al centro di progetti europei sull’eredità della cultura ebraica, sulla storia del razzismo, sulla convivenza nella società globalizzata.

IL LEGAME DI ISTORECO CON REGGIO EMILIA

Istoreco, che ha sede in via Alighieri 11, all’interno dei Chiostri di San Domenico, casa della cultura e delle arti,  rappresenta una realtà ben radicata nel tessuto cittadino e il valore delle sue iniziative la collocano a pieno merito tra le fila dei soggetti culturali di prestigio che animano la vita culturale reggiana in modo costante e significativo. L’istituto svolge da tempo attività di ricerca, conservazione documentaria, divulgazione della storia contemporanea e trasmissione della memoria, con un’ampia attività didattica, di aggiornamento dei docenti in servizio per le scuole di ogni ordine e grado con un solido radicamento nel territorio provinciale, di formazione per giovani ricercatori e con una rete di rapporti sia a livello nazionale che a livello europeo. I reggiani sono profondamente affezionati ai consueti appuntamenti con cui, durante l’anno, Istoreco avvicina la cittadinanza ai temi della storia e della resistenza, attraverso l’organizzazione di importanti rassegne di eventi in occasione delle ricorrenze istituzionali. Unitamente a questa dimensione viva e dinamica di progettazione e produzione di iniziative di alto profilo legate alla storia e alla memoria, Istoreco definisce la sua identità nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio documentario e delle memorie della guerra di Liberazione in Italia e dell’intero Novecento.

LA SINAGOGA: UN PEZZO DI STORIA REGGIANA

Nei secoli di presenza ebraica a Reggio Emilia le sinagoghe ebbero naturalmente un ruolo centrale e determinante per la vita della comunità. La Sinagoga fu sempre sia scuola religiosa che centro sociale, cuore della vita comunitaria degli ebrei reggiani. All’interno delle sinagoghe, posto a est verso la città di Gerusalemme, si trovava l’Aròn ha-Kodesh, cioè l’armadio sacro, l’arredo di massima importanza in quanto scrigno dei Sefarim Torah, i Rotoli della Legge ebraica.

In realtà, per più di cento anni a Reggio Emilia il culto venne esercitato fra le pareti domestiche. Dovette passare più di un secolo – dopo l’arrivo nel 1413 del nucleo iniziale di ebrei a Reggio Emilia – prima che, nel 1544, venisse attestata la presenza di una Sinagoga. Questa prima struttura era situata presso la casa dei fratelli Foà, in contrada San Bartolomeo, nella zona fra l’attuale Piazza Prampolini e Via Guido da Castello.

Si trattò di una sala allestita a uso sinagogale all’interno di una casa che ospitava anche piani e stanze utilizzati ad altri scopi. Il 30 dicembre 1669 la Sinagoga dovette chiudere. In quell’anno, infatti, la duchessa Laura Martinozzi, reggente in nome del figlio Francesco II d’Este, costrinse gli ebrei reggiani a vivere all’interno di un ghetto. Venne quindi rinchiusa nel ghetto anche la sinagoga, che venne costruita in via dell’Aquila.

Nel 1755 fu notevole l’investimento che portò alla progettazione e la realizzazione del nuovo monumentale Aròn ha-Kodesh in marmo, di 6 metri e 50 centimetri di altezza e 3 metri e 20 centimetri di larghezza. Quest’opera in stile barocco fu, dal punto di vista artistico, certamente eccezionale considerando anche il periodo di limitazioni e reclusione nel ghetto.

A metà dell’Ottocento, già in pieno periodo risorgimentale, per problemi strutturali si decise la costruzione di una nuova sinagoga nello stesso luogo, sempre via dell’Aquila. Gli ebrei reggiani con questa nuova sinagoga osarono un grande passo verso l’emancipazione. Non avevano più voglia di nascondersi. Un nuovo Tempio: semplice, lineare, armonioso e maestoso ad un tempo.

L’inaugurazione pubblica dell’edificio, così come lo conosciamo oggi, avvenne nel 1858, quando la Comunità ebraica di Reggio contava ancora circa 600 persone. Ciò nonostante il podestà, il conte Carlo Ritorni, non partecipò. Non accettò l’invito dei concittadini ebrei poiché convinto che esistesse “un divieto della sua religione a prendere parte in estranei riti”.

Nel secondo dopoguerra, ovvero dopo circa 500 anni caratterizzati da momenti di assimilazione, emigrazione e persecuzione, dalle leggi razziali alla Shoah, non esisteva più una Comunità ebraica attiva a Reggio Emilia. Inoltre l’edificio della Sinagoga fu colpito durante un bombardamento sulla città nell’agosto 1944. Seguirono decenni di abbandono.

Dal 1994 l’Amministrazione comunale e la Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, svilupparono insieme una nuova sensibilità e trovarono le risorse per il ripristino e il restauro della sinagoga reggiana. Dopo uno splendido intervento, davvero un esempio di cura del patrimonio architettonico e storico, dal 2008 la Sinagoga è di nuovo visitabile.

Con il 2021 la Sinagoga inaugura un nuovo periodo di attività culturale, dialogo con la città e accoglienza.