Anche nel 2024 Boretto e Canneto sull’Oglio hanno ricordano il sacrificio di Felice Montanari, nome di battaglia “Nero”. Sono trascorsi 79 anni dalla sua morte, ma il ricordo rimane vivo, così come rimangono vivi i valori e gli ideali da lui trasmessi alle generazioni che si sono succedute. Per questo le amministrazioni comunali di Boretto e di Canneto sull’Oglio (Mantova), paese del quale era originario, e la sezione borettese dell’Anpi hanno organizzato nuovamente un momento per commemorare insieme il giovane partigiano che scelse di dare la propria vita per quella degli altri.

Il 5 gennaio 1945 al Casello 23, vicino alla Fiuma, il giovane “Nero”, appena 18enne, resistette per alcune ore con un maresciallo tedesco suo prigioniero all’assedio delle Ss e dei fascisti, i quali si facevano scudo di cittadini borettesi rastrellati sul posto. Vistosi perduto, per salvare gli ostaggi ed evitare di cadere vivo nelle mani del nemico, si uccise, senza assassinare il suo prigioniero. La manifestazione nasce dalla collaborazione tra Comune di Boretto, Comune di Canneto sull’Oglio, Anpi, Istoreco e il Complesso Bandistico G. e F. Medesani.

L’iniziativa è partita al cimitero comunale di Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova, per la deposizione di un mazzo di fiori sulla Tomba di Felice Montanari al suono del silenzio.

Nel pomeriggio, si è passati a Boretto, al Casello 23, per gli interventi istituzionali e la deposizione di un mazzo di fiori, al suono di una tromba del complesso bandistico G. e F. Medesani, seguita dall’intervento del sindaco di Boretto Matteo Benassi e dei rappresentati di Anpi Boretto.

Si è poi tornati nel centro di Boretto, in Piazza della Memoria, per la deposizione di un mazzo di fiori sul monumento di Felice Montanari, prima dell’ultimo atto, lo spettacolo “Otello e Lucia Sarzi. Il Teatro e la resistenza” allestito negli spazi della Bottega del Tempo Libero di Boretto dalla Fondazione Sarzi che ripercorre episodi della vita dei fratelli Otello e Luci Sarzi, il loro impegno profondo nella Resistenza durante gli anni del fascismo.

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