Il termine “shooting” in inglese indica sia l’azione di sparare che quella di scattare una fotografia. L’ispirazione per il libro di Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli è stata proprio quella di fotografare la Sarajevo di oggi dagli stessi luoghi dai quali i cecchini sparavano sulla città e i suoi abitanti tra il 1992 e il 1996, inquadrandola però dall’obbiettivo di una fotocamera invece che da quello di un fucile di precisione.
L’incontro del prossimo 18 luglio in Istoreco nasce dall’idea di mettere a confronto queste immagini con le fotografie di Mario Boccia, che a Sarajevo in quegli anni c’era, e che ha documentato da vicino i due aspetti della tragedia, prendendo i suoi scatti sia dalle postazioni dei cecchini sia dalle strade della città dove le persone venivano trasformate in bersagli.
L’incontro si terrà alle 21 del 18 luglio a Reggio Emilia, nel cortile della sede di Istoreco in via Dante 11, nei Chiostri di San Domenico. Parteciperanno Roberta Biagiarelli, Luigi Ottani, Mario Boccia, l’incontro verrà coordinato Tamara Cvetković di Iscos Emilia-Romagna.
L’iniziativa è promossa da Istoreco e Iscos Emilia-Romagna, con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia in collaborazione con Cisl, Fondazione E35 e Mondinsieme.