“Pace significa dimenticare?
Tra stupri e violenze l’altra Liberazione delle donne”.
Tra stupri e violenze l’altra Liberazione delle donne”.
Mercoledì 21 aprile ore 21
Conferenza on line con la storica Elisabetta Salvini.
Con Massimo Storchi (Istoreco), Carlo Perucchetti (sindaco di S.Ilario), Cristina Casoli (ANPI S.Ilario).
Diretta Facebook (visibile a tutti) sui canali di Istoreco e Comune.
“Forse attribuiamo troppo valore alla memoria e non abbastanza al pensiero. Ricordare è un atto etico, ha un valore etico in sé. Con nostro grande dolore, la memoria è l’unico legame che ci unisce ai morti […]. Ma la storia ci offre segnali contraddittori riguardo al valore del ricordo nell’arco temporale molto più lungo della storia collettiva […]. Fare pace significa dimenticare. Per giungere a una riconciliazione è necessario che la memoria sia difettosa e limitata.”
Susan Sontag così riflette su memoria e pace, introducendo il concetto di rimozione come gesto di pacificazione. Ed è in questa dialettica sospesa tra memoria e oblio che si inserisce un argomento complesso e tragico come quello degli stupri di guerra.
In Italia, per migliaia di donne – conosciute con il nome di marocchinate – la Liberazione ha coinciso con violenze e sevizie di ogni genere, inferte loro da quelle truppe alleate che verranno esaltate e celebrate come “i liberatori”.
Liberatori e Liberazione assumono dunque un significato altro a seconda di come e da chi ci vengono raccontati. E parlarne oggi significa ridare a quella storia una complessità che ancora porta ad interrogarci sul perché la ricerca di una memoria condivisa sia stata per le vittime una violenza nella violenza. Un’occasione per ragionare insieme di donne, guerra, violenza e Liberazione, senza alcuna pretesa di esaustività, ma con la voglia di porci domande scomode.
In Italia, per migliaia di donne – conosciute con il nome di marocchinate – la Liberazione ha coinciso con violenze e sevizie di ogni genere, inferte loro da quelle truppe alleate che verranno esaltate e celebrate come “i liberatori”.
Liberatori e Liberazione assumono dunque un significato altro a seconda di come e da chi ci vengono raccontati. E parlarne oggi significa ridare a quella storia una complessità che ancora porta ad interrogarci sul perché la ricerca di una memoria condivisa sia stata per le vittime una violenza nella violenza. Un’occasione per ragionare insieme di donne, guerra, violenza e Liberazione, senza alcuna pretesa di esaustività, ma con la voglia di porci domande scomode.
L’evento, organizzato in collaborazione con Istoreco e ANPI Sant’Ilario, rientra nel programma delle iniziative della Festa della Liberazione 2021 del Comune di Sant’Ilario d’Enza.
Elisabetta Salvini è nata e vive a Parma. Si occupa di storia sociale e di genere, collaborando con università, scuole, enti pubblici e gruppi di ricerca. Ha pubblicato numerosi saggi sulla storia delle organizzazioni cattoliche, la Resistenza, il pacifismo, gli stupri di guerra e i movimenti degli anni Settanta. Tra i suoi libri “Partigiani a tavola” (con L. Carrera), “Creatrici di storia” (con A. Appari) e “Ada e le altre”.