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La storia dell’industria italiana è anche la storia degli uomini del Novecento: una storia fatta di grandi slanci e di rovinose battute di arresto, di lotte per i diritti sociali, di guerre sanguinose, di progetti, di amori. È di queste persone che si racconta in Officine Reggiane, il sogno di volare, attraverso le loro vicende quotidiane ricostruite dalle Cartelle del Personale dall’Archivio Storico. Uomini e donne la cui vita, dal 1904, ha avuto come sfondo le Reggiane.

La fabbrica, un luogo di aggregazione e di regole in cui la Storia incontra le Storie dei singoli influenzandone i costumi, il pensiero, l’ideologia politica, le azioni in modo diverso a seconda dei decenni. Alcune sono le storie dei nostri nonni, altre quelle di personaggi d’invenzione, altre ancora le storie di persone che hanno colpito la nostra immaginazione per il valore delle proprie scelte.

La fabbrica, la cui storia particolare è custodita nell’Archivio, un patrimonio inestimabile di memoria al quale abbiamo dato voce perché non restasse segreto. Quelle centinaia di carte, documenti, annotazioni di carattere solo apparentemente amministrativo, necessari a regolare la vita di un’azienda (calcoli di stipendi, paghe orarie, prestiti, giorni di malattia, date di assunzione, cambio reparto, licenziamento, ammonizioni…) rivelano, in trasparenza, i dettagli dello stile di un’epoca, il modus operandi di un’azienda, le scelte personali degli individui. Quei documenti ci sono apparsi come spiriti di donne e uomini che hanno fatto la storia della propria terra, che ne hanno plasmato il pensiero.

La fabbrica e la sua eredità sulla città. Le Reggiane sono anche un archivio vivente, grazie alle persone che tramandano la narrazione del suo mito per la città e che abbiamo voluto rendere protagoniste dello spettacolo, raccogliendo ed amplificandone la voce e i ricordi. La fabbrica, quella che vediamo oggi dall’alto, ogni volta che percorriamo il cavalcavia. Che ci appare custode della memoria di epoche passate e officina creativa del presente. Un luogo dove si è fatta la storia dell’economia di Reggio e anche la storia della nostra società.

La fabbrica. Una presenza costante e materna, che protegge, che fa anche paura, e attraverso la quale cerchiamo, ieri come oggi, la strada del progresso.

 

  • di Marco di Stefano | con Fabio Banfo, Filippo Bedeschi, Cecilia Di Donato, Alice Giroldini, Marco Maccieri | e con la partecipazione di Bright Amankwa, Erminio Bedogni, Omar Borciani, Onelio Coli, Silvia Cristofori, Luisa Iotti, Silvia Paterlini, Airone Polo, Damiano Retrivi, Sonia Riccò, Marco Rovacchi, Lara Sassi, Carlo Schiavone | regia Angela Ruozzi | spazio scenico Antonio Panzuto | costumi Rosa Mariotti | disegno luci Fabio Bozzetta | grafica e montaggio video Manuela Chiapponi | riprese video Nicolò Maltoni | sonorizzazioni Riccardo Caspani | assistente alla regia Valentina Baraldi | acting coach Luca Cattani | consulenza Archivio Storico Michele Bellelli e Massimo Storchi | fotografie Nicolò degl’Incerti Tocci | direzione tecnica Marco Merzi | tecnico video Stefano Gorreri | acconciature Cristina Casi | realizzazione scene Anna Malagoli e Pierluigi Retrivi | esecuzioni sartoriali Nuvia Valestri | adattamento testi a cura della Compagnia | responsabile di produzione Elisa Crespi | assistente alla produzione Giulia Galleni | produzione Centro Teatrale MaMiMò/Fondazione I Teatri/Spazio Gerra, con la collaborazione di Istoreco, con il sostegno di Regione Emilia Romagna e Comune di Reggio Emilia, con il contributo di Transcoop, Famiglia Albano Strozzi, Gigli Costruzioni, con il patrocinio di  Associazione Industriali della Provincia di Reggio Emilia
  • Si ringraziano tutti i testimoni che hanno preso parte al processo di ricerca arricchendo con la propria storia l’ “Archivio vivente” delle Officine Meccaniche Reggiane: Roberto Arduini, Daniela Barbieri, Moreno Barbieri, Erminio Bedogni, Ermes Boniburini, Franco Bonisoli, Renata Borghi, Francesco Cagnolati, Lidia Carboni, Ebe Cattaneo, Simone Davoli, Stefano De Conti, Luciano Fantuzzi, Cinzia Ferioli, Mauro Ferrarini, Tiziano Ferrarini, Giampiero Gentili, Giancarlo Mazzali, Renzo Gozzi, Monica Invernizzi, Maria Luisa Iotti, Guido Iotti, Ferruccio Landini, Giuseppina Leoni, Ivo Orioli, Airone Polo, Mauro Ponzi, Sonia Riccò, Gina Scianti, Franco Uccelli
  • Si ringrazia l’Archivio Storico delle Officine Reggiane di proprietà del Comune di Reggio Emilia per il sostegno alla consultazione e recupero dei materiali d’epoca.
  • Un ringraziamento particolare a Francesco Braghiroli, Simone Ferrarini, Daniele Marchi, Luca Torri, Don Daniele Simonazzi, che hanno permesso alla Compagnia di approfondire la situazione delle “Officine Reggiane” oggi.
  • Si ringrazia Annamaria Giustardi per la gentile concessione alla citazione di estratti dal suo testo “Disegnava aerei. L’eccidio nascosto: 28 luglio 1943, OMI Reggiane – Reggio Emilia”, Gaspari Editore