Il prossimo 12 luglio nella capitale della Bosnia Erzegovina si terrà la cerimonia che ufficializzerà il gemellaggio tra il Comune di Reggio Emilia e la Municipalità di Sarajevo Centar. Saranno il sindaco Luca Vecchi e il sindaco Srdan Mandić a siglare il documento alla presenza dell’ambasciatore d’Italia in Bosnia Erzegovina, Marco Di Ruzza.
La sottoscrizione del gemellaggio a Sarajevo segue la prima firma, avvenuta a Reggio Emilia lo scorso 9 maggio durante la Festa dell’Europa, che aveva visto ospiti della città emiliana i rappresentanti del Comune di Sarajevo e diverse associazioni della capitale bosniaca, da anni coinvolte in progetti di scambio con Reggio Emilia.
“Questa missione territoriale accompagna la firma del Patto di gemellaggio – sottolinea il sindaco Luca Vecchi – ma è altresì occasione per attivare progetti con la Municipalità di Sarajevo e rafforzare, tra le comunità delle due città, quegli scambi che sono stati parzialmente congelati a causa della pandemia. Il gemellaggio, che in questi anni ha visto un forte coinvolgimento del Consiglio comunale reggiano, sarà l’occasione per attivare nuovi progetti con una delle capitali europee che sono il simbolo della convivenza interculturale e interreligiosa”.
LA DELEGAZIONE – Insieme al sindaco Luca Vecchi, sarà a Sarajevo una delegazione in rappresentanza del Consiglio comunale costituita dal presidente Matteo Iori e dai consiglieri comunali di maggioranza e minoranza Claudio Bassi, Davide Corradi, Marwa Mahmoud e Matteo Melato.
Saranno a Sarajevo anche alcuni rappresentanti di organizzazioni reggiane impegnate in progetti di cooperazione e scambio con la Bosnia Erzegovina e i Balcani: Alessia Ciarrocchi presidente di Fondazione E35, Andrea Cortesi direttore di Iscos Emilia-Romagna, Rosamaria Papaleo segretaria generale di Cisl Emilia Centrale, Elena Strozzi della segreteria della Cgil di Reggio Emilia e Andrea Mainardi referente dei progetti nei Balcani di Istoreco.
A SARAJEVO – Il programma della missione reggiana è particolarmente denso. Oltre alla cerimonia istituzionale che si terrà il 12 luglio, la delegazione incontrerà i rappresentanti della Camera di commercio di Sarajevo; le associazioni che hanno progetti attivi con Reggio Emilia e sono riunite nella fondazione Cure di Sarajevo; il centro culturale Ars Aevi e incontrerà alcuni rappresentanti del Consiglio interreligioso.
Alcuni momenti saranno dedicati alla storia recente della Bosnia Erzegovina. Fra questi, l’11 luglio la visita alla Galleria dedicata alle vittime del genocidio di Srebrenica. Per celebrare il trentennale dell’assedio della città iniziato nel 1992, la delegazione renderà omaggio anche alla tomba di Jovan Divjak difensore della città durante quei 1.400 giorni e fondatore dell’associazione ‘L’educazione costruisce la Bosnia-Erzegovina’.
A REGGIO EMILIA – La missione e la firma del gemellaggio a Sarajevo Center non sarà l’unica occasione di scambio e incontro tra le due comunità in questo periodo. A Reggio Emilia infatti, lunedì 18 luglio alle ore 21, nel cortile della sede di Istoreco ai Chiostri di San Domenico, si terrà l’iniziativa ‘Shooting in Sarajevo’. L’incontro è dedicato ai progetti fotografici realizzati durante l’assedio da Mario Boccia e dopo assedio da Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli. L’iniziativa è promossa da Istoreco e Iscos Emilia-Romagna, con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia in collaborazione con Cisl, Fondazione E35 e Mondinsieme. Sempre a luglio partirà da Reggio Emilia un gruppo di Agesci per un campo estivo, che visiterà Sarajevo e attiverà alcuni progetti di supporto alla società civile nell’area di Srebrenica.
PERCORSO DI GEMELLAGGIO E COINVOLGIMENTO DELLA CITTÀ – Il percorso di gemellaggio tra Reggio Emilia e Sarajevo Centar inizia nel 2019, con l’approvazione da parte del Consiglio comunale di una mozione che impegnava la Giunta ad attivare un dialogo con la Municipalità di Sarajevo Centar. A questo atto sono seguiti diversi momenti di confronto per attivare l’iter di gemellaggio, prima in presenza a Sarajevo e poi a distanza, a causa della pandemia. Risale al gennaio 2021 la decisione del sindaco di Sarajevo Centar di avviare l’iter per l’attivazione del gemellaggio.
A novembre 2021, infine, il passaggio in Sala del Tricolore con l’approvazione del Patto di gemellaggio da parte del Consiglio comunale. Lunedì 9 maggio, durante la riunione del Consiglio comunale, il gemellaggio venne siglato per la sua prima volta, a Reggio Emilia.
Il gemellaggio tra Reggio Emilia e Sarajevo Centar vede un forte coinvolgimento, supporto da parte di diverse istituzioni e organizzazioni della società civile reggiana, che negli anni passati e in quelli più recenti ha permesso di mantenere vivo lo scambio e la programmazione tra le due città grazie a progetti di solidarietà e sui diritti umani, quali ‘Pita e Pasta di Pace’, ‘Most’ (che significa ‘ponte’) e le iniziative per il 25° Anniversario del genocidio di Srebrenica, promossi in collaborazione con Iscos Emilia-Romagna, Cisl Reggio Emilia, Istoreco, Fondazione Mondinsieme, Cooperativa sociale Madre Teresa, comitato Cittadini di via Roma, associazione MirniMost, compagnia Pietribiasi-Tedeschi, Agesci e altre associazioni.
Diverse le iniziative che hanno visto protagoniste le scuole reggiane, in particolare Bus Pascal e Filippo Re, con analisi e approfondimenti storici e culturali sui Balcani e la Bosnia in particolare.
Infine in questi ultimi anni si è ulteriormente rafforzata la collaborazione con Fondazione E35 per attività collegate alla progettazione europea e di cooperazione.
PERCHÉ SARAJEVO CENTAR – Sarajevo Centar rappresenta il cuore politico e amministrativo della Città metropolitana e del Cantone di Sarajevo (composto da 9 Municipalità), nonché dello Stato, ospitando la gran parte delle istituzioni del Paese. Costituisce inoltre la Municipalità simbolo per il Paese, una delle zone maggiormente colpite durante l’assedio in quanto sede delle più importanti istituzioni. Nel cuore di Sarajevo Centar oggi sorge, sul fiume Miljacka, il ponte Suada e Olga, una volta chiamato Vrbanja: un luogo simbolo nella storia del Paese, dove il 5 aprile 1992 ebbe di fatto inizio la guerra in Bosnia Erzegovina. Si tratta di un luogo simbolo anche per l’Italia: nei suoi pressi, il 3 ottobre 1993, venne ucciso Gabriele Moreno Locatelli, dei Beati i costruttori di Pace, mentre sul ponte manifestava per una soluzione pacifica della guerra civile.
Sarajevo Centar rappresenta il principale centro per il commercio e gli investimenti in Bosnia Erzegovina e ospita importanti poli culturali, museali e educativi, tra cui il progetto Ars Aevi e il Teatro Nazionale. La Municipalità – che è sede delle organizzazioni internazionali e della diplomazia, nonché delle principali strutture sportive, sanitarie, universitarie – è luogo simbolo del dialogo interculturale e religioso della capitale.