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Data e Ora
Prenotazione per il giorno: 28/01/2024 alle: 9:00 - 13:00

Luogo
Corso Mazzini Correggio

Domenica 28 gennaio 2024 si commemora a Correggio il 79esimo anniversario della battaglia di Canolo, combattuta il 25 gennaio 1945.

Ecco il programma:

  • ore 9, in via Bonacina, deposizione di fiori sul cippo di Vittorio e Vandina Saltini;
  • ore 9.30, chiesa parrocchiale di San Paolo, Santa Messa;
  • ore 10.30, a Correggio, deposizione di fiori sui cippi e sui monumenti ai caduti con partenza dal monumento a Don Pasquino Borghi. La Banda cittadina “L. Asioli” accompagna il corteo.
  • ore 11.30, nella sede della Polisportiva La Canolese, interventi del sindaco di Correggio Fabio Testi e di Giuseppe Lini, presidente di Anpi Correggio;
  • ore 12, letture a cura di Carmelina Panisi di Anpi Correggio tratte dal libro “Veglione rosso”;
  • a seguire, il “Pranzo Resistente” con lasagne e risotto, arrosto di vitello, cotechino con purè, contorno di verdure, dolci al forno acqua, vino, caffè, digestivi. Il costo è di 25 euro, per informazioni prenotazioni contattare il numero 347 5028031 e l’indirizzo mail anpi.sezione.correggio@gmail.com.

Dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 20 in via Canolo 46/A sarà aperta anche la “Mostra di reperti della Prima Guerra Mondiale“, ampliata e arricchita con la ricostruzione di oggetti del soccorso sanitario, a cura di Ferrino Manicardi.

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LA VICENDA

La “Battaglia di Canolo” è un episodio bellico avvenuto nelle prime ore del 25 gennaio 1945. Durante la notte, erano riuniti in una casa di Canolo i comandanti partigiani Guerrino Cavazzoni “Ciro”, Renato Bolondi “Maggi”, Mario Saccani “Nero”, Raul Incerti “Bobi”, Vasco Guaitolini “Biavati”, Abbo Panisi “Nelson”, Egidio Baraldi “Walter”. L’antefatto si svolge la sera precedente, quando Vittorio Saltini, “Toti”, al termine di una riunione segreta e prima di un altro appuntamento a San Michele di Bagnolo, decide di passare a salutare i suoi famigliari, nella casa colonica del fratello Adalciso, nei pressi di Fosdondo. Non sa che i fascisti lo stanno aspettando, ma quando si accorge della trappola fa in tempo a distruggere il verbale della riunione tenuta la sera prima e tenta di fuggire passando per il fienile. Muore crivellato di colpi, alle otto del mattino. Nel pomeriggio, una sua sorella, Vandina, staffetta partigiana, appena rientrata da una missione vede il cadavere del fratello e si scaglia contro i fascisti rimasti sul posto, gridandogli “assassini” e rimanendo anch’essa uccisa da due colpi di pistola.

All’alba del 25 gennaio, la casa di Canolo fu accerchiata da truppe tedesche e fasciste e all’intimazione della resa i partigiani presenti decisero di opporre resistenza. Si scatenò così un durissimo combattimento che si protrasse per un’ora. I partigiani tentarono prima di fuggire da una finestra che dava sui campi, ma la strada venne sbarrata da colpi di mitragliatrice. Poi, sparando e lanciando bombe, uscirono dal portone principale, dileguandosi tra le case vicine e nei campi. Riuscirono a salvarsi quasi tutti, tranne due, che si sacrificarono coprendo la ritirata dei compagni: Vasco Guaitolini morì mentre correva verso una mitragliatrice e con lui Abbo Panisi, mentre stava scavalcando una siepe. Alla fine la casa venne completamente razziata e data alle fiamme.