Massimo Zamboni incontra Massimo Zamboni. Si potrebbe iniziare così per dire della due giorni voluta dall’Arci e dal Comune che a Bibbiano, venerdì 18 e sabato 19 marzo, porteranno nel cuore storico dell’Emilia rossa l’immaginario dell’ex Cccp-Csi. Musica dal vivo, memoria, poesia, luoghi, lavoro e paesaggio in quella certa attitudine propria di Zamboni che sta tra l’arte e l’antropologia. Due giorni per tracciare percorsi e strade lunghe una vita. Alla ricerca di incroci arrivati via via.

La piccola maratona-Zamboni inizia venerdì alle 21 con il concerto al teatro Metropolis. Il live dedicato al nuovo album, “La mia patria attuale”, segna un felice ritorno alla musica dal vivo dopo molti mesi di virtualità. «Un disco dedicato all’Italia, al nostro Paese – spiega Zamboni – in un momento in cui prevale la mancanza di fiducia e di affezione, e il sentimento della speranza non è mai stato così flebile nella coscienza dei suoi cittadini».

Anche se, in alcuni brani, riaffiorano echi di quelle band che con il nome di CCCP e CSI hanno segnato la storia del punk e del rock nel nostro Paese, con La mia Patria attuale Zamboni inaugura un nuovo percorso della propria carriera artistica, focalizzandosi su una dimensione più cantautorale, con testi di natura più letteraria e la voce come principale mezzo di espressione. Con lui sul palco Cristiano Roversi, Erik Montanari, Gigi Cavalli Cocchi, Simone Filippi e Simone Beneventi. (I biglietti per lo spettacolo sono disponibili sul sito 2tickets.it, oppure all’Arci di Reggio in viale Ramazzini e alla Biblioteca Fiocchi di Bibbiano).

Il giorno dopo lo spettacolo, sabato 19 (ore 17), deposti gli strumenti musicali, alla sala Barazzoni del teatro Metropolis riflettori puntanti sulla storia a partire dalla presentazione del libro Sovversivi (™ Edizioni) scritto dallo storico Franco Piccinini e a cui Zamboni ha dato il suo contributo scrivendo la prefazione. Il libro racconta gli antifascisti e i ribelli della Val d’Enza riconstruendone le vicende studiando i casellari giudiziari. Siamo a Bibbiano, Cavriago, Campegine, Ciano, Gattatico, Montecchio, Sant’Ilario e San Polo, nella prima fase del ventennio fascista, quando il regime decise di adottare una stretta micidiale su tutte le forme di opposizione e “sorvegliare e reprimere” diventò la prassi quotidiana degli organi di polizia.

Il dialogo tra lo storico e lo scrittore Zamboni, che proprio nel suo libro La trionferà racconta uno spaccato della vita dei comunisti di Cavriago nell’immediato dopoguerra, sarà moderato dal presidente di Istoreco Arturo Bertoldi. Interverranno alcuni tra i parenti delle numerose vittime di quella tragica pagina della nostra storia con la loro preziosa testimonianza.

L’opera di Piccinini, e le vicende intorno a cui cresce il suo libro, hanno dato ispirazione al un’opera video che il regista Piergiorgio Casotti ha realizzato grazie a un progetto dell’Arci di Reggio finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. “Archivio sovversivi”, questo il nome della videoinstallazione, tiene insieme immagini, testi (curati da Massimo Zamboni) e parole che saranno dette dalla voce fuori campo di Max Collini. «Guardo i nomi, i volti, le imputazioni a carico di questi sovversivi – racconta Zamboni – e la prima sensazione che provo è la riconoscenza verso questa regione insofferente che si chiama Emilia, capace di generare passioni fuori controllo scaturite da un coraggio quasi inconsapevole, impulsivo, nato dalla terra, uguale alla terra». Dieci minuti intensi di filmato che divengono la trasposizione di questa pagina misconosciuta della storia locale. La fruizione della videoinstallazione sarà aperta al pubblico in entrambe le serate, a partire da venerdì alle 18, proprio al teatro Metropolis.