Il 19 settembre di cento anni fa, Paolino Mantovani, giovane bracciante, moriva dopo due giorni di agonia in seguito ai colpi di arma da fuoco sparati da un gruppo di fascisti contro un gruppo di ragazzi che sostava davanti alla Cooperativa di consumo della frazione di San Rocco, a Guastalla.

Non fu la prima né l’ultima di una lunga serie di intimidazioni e aggressioni da quando, il 6 marzo del 1921, nacque il Fascio di combattimento locale (il terzo della provincia dopo Reggio e Sant’Ilario d’Enza), che portarono il 18 aprile allo scioglimento della giunta socialista.

A cento anni dall’assassinio Istoreco, Comune di Guastalla e la sezione Anpi di Guastalla annunciano l’avvio di una ricerca nell’ambito del progetto “Buco nero: La violenza squadrista in provincia di Reggio Emilia, 1920-1925”. L’obiettivo è riscostruire le numerose violenze di cui si macchiò il fascismo sin dalle origini: devastazioni di cooperative e case del popolo, uccisioni di militanti socialisti, comunisti, cattolici, anarchici sino alle minacce e alle occupazioni armate dei municipi che portarono alle dimissioni delle amministrazioni. Una ricerca storica, a un secolo di distanza, per mettere in evidenza le brutalità dello squadrismo fascista nella nostra provincia e per dimostrare, ancora, come sin dall’inizio il fascismo utilizzò la violenza in modo sistematico e consapevole per creare un clima di terrore e conquistare velocemente il potere.

Questi avvenimenti, troppo spesso caduti in una sorta di buco nero della memoria, risultano fondamentali per comprendere il percorso che portò progressivamente il Paese verso la dittatura fascista, il pensiero unico, le leggi razziste, alla guerra, alle stragi e alle deportazioni.

La ricerca si concluderà nel novembre del 2022 ricordando l’uccisione di un altro cittadino guastallese, Carlo Mariotti, avvenuta in occasione delle elezioni amministrative del 1922.

Claudio Malaguti – Presidente ANPI Guastalla

E’ con viva soddisfazione che si annuncia l’avvio della ricerca che si svolgerà nel comune di Guastalla nell’ambito del progetto “Buco Nero – La violenza squadrista in provincia di Reggio Emilia, 1920-1925”, promosso da Istoreco e condiviso con il Comune di Guastalla e la sezione Anpi di Guastalla.
Tale progetto intende portare alla luce le vicende accadute già agli albori del ventennio fascista, che con premeditata violenza portarono alla uccisione di nostri concittadini antifascisti che non accettarono la dittatura del regime: Paolino Mantovani e Carlo Mariotti, vittime degli squadristi neri. Vicende che spesso cadono nell’oblio, ma che rappresentano le radici della libertà e della democrazia delle quali possiamo oggi godere nel nostro vivere quotidiano. Per non dimenticare: sono aspetti fondamentali della memoria della nostra collettività, la testimonianza di un percorso che la nostra gente ha saputo portare avanti: è da quei momenti che si assiste alla nascita e alla crescita dell’ampio movimento di popolo che portò alla Resistenza, alla lotta partigiana contro il nazifascismo ed alla nostra Costituzione, che assegna ad ogni uomo parità di diritti e di doveri.

Il volantino del progetto