Una domenica per ricordare giovani reggiani, modenesi e friulani uccisi dai nazifascisti. Domenica 13 ottobre a Manno di Toano è in programma la commemorazione per l’8oesimo anniversario dell’eccidio avvenuto fra l’11 e il 12 ottobre 1944 nella piccola località appenninica. L’iniziativa è promossa dall’associazione partigiana Anpi in collaborazione con i Comuni di Sassuolo, Baiso, Toano e Villa Minozzo.
La giornata ricorda l’uccisione dei partigiani Walter Zironi (24 anni), Luigi Cervi (18 anni), Nino Fantuzzi (20 anni), Enrico Gambarelli (24 anni), Walter Gandini (20 anni), Alete Pagliani (22 anni), Vittorio Roversi (19 anni), Franco Spezzani (18 anni), Vincenzo Valla (34 anni), Mario Veroni (24 anni), sassolesi, e Clodoveo Galli (43anni) di Gorizia.
Il primo atto, per i sassolesi, sarà il ritrovo alle 8.15 nel parcheggio del circolo Alete Pagliani. Da lì si partirà verso Manno di Toano, fermandosi al Muraglione di Baiso per un primo omaggio a un altro giovane resistente assassinato da nazisti e fascisti, Stefano “Nino” Piccinini.
La cerimonia principale inizierà alle 10.15 con la posa degli omaggi floreali, i ricordi dell’evento e la messa, alla presenza dei sindaci Matteo Mesini di Sassuolo, Leonardo Perugi di Toano, Elio Ivo Sassi di Villa Minozzo e Fabio Spezzani di Baso, del presidente del’Anpi sassolese Renzo Catucci e l’accompagnamento musicale della banda “La beneficenza” sempre di Sassuolo. A seguire, il pranzo al vicino ristorante La Collina a Massa di Toano; è richiesta la prenotazione, da confermare all’Anpi di Sassuolo al numero 0536 807115.
Si prosegue nel pomeriggio, alle 14.30 nella sede della Pro Loco di Manno, con la proiezione documentario sulla Repubblica di Montefiorino prodotto da Telereggio con il direttore del Museo di Montefiorino Matteo Manfredini.
LA VICENDA
I rastrellamenti nazisti e fascisti finalizzati a tenere sgombre le retrovie della Linea Gotica, che interessarono la Via Emilia, le statali della Cisa, la Via Giardini e la Statale 63, iniziati il 6 ottobre in Val d’Enza contro i patrioti parmensi della 47ª Garibaldi e i reggiani della 26 ª Bis, furono estesi poi nella notte fra l’11 e il 12 ottobre contro la 26 ª Garibaldi (forzando i passaggi sul Secchia alla Gatta) e verso la zona di Cavola, controllata in quel momento da distaccamenti modenesi della Brigata “Bigi”.
Si legge nel bollettino del Comando Unico Militare dell’Emilia Romagna che i nazisti e fascisti erano circa 2000 uomini, divisi in cinque colonne, che assalirono lo schieramento dei modenesi nella zona di Toano, la notte fra l’11 e il 12 ottobre 1944.
Una pattuglia partigiana al Ponte di Cavola, aprì il fuoco dando l’allarme e salvando il grosso della Brigata che si spostò verso Quara.
La 5ª colonna degli aggressori, attraversato il Secchia al mulino di Corneto, utilizzando spie fasciste che ben conoscevano la zona, si infiltra nei dintorni di Casa Gatti, sede del distaccamento “Bertoni”, accerchiandolo. La sentinella Zironi fu il primo a cadere. Durante un breve combattimento tre occupanti la casa, Vittorio Schianchi, Bruno Cavoli e l’aviere americano William D. Wiley (puntatore di un bombardiere precipitato) riuscirono a fuggire. Ma gli altri giovani partigiani per inesperienza, decisero di arrendersi: almeno 4 di loro furono fucilati immediatamente, mentre altri sei, condotti a Villa Ghirardini di Manno, furono torturati e impiccati ad alcuni alberi con filo di ferro.