Toccata e fuga per il nostro Giacomo Prencipe a Budapest sui luoghi di Francesco Tirelli, Giusto fra le Nazioni originario di Campagnola Emilia, che nella capitale ungherese salvò, nascondendoli nella sua bottega di gelataio, decine di ebrei durante la seconda guerra mondiale e nel quartiere ebraico con l’esposizione sulla storia della comunità ebrea prima, durante e dopo l’Olocausto. La sua storia è salita alla ribalta dopo la pubblicazione del libro illustrato “Il gelataio Tirelli” di Gallucci editore, scritto da Tamar Meir, parente di una delle famiglie di salvati.

Una comunità, quella ebraica, che dopo il conflitto ha ritrovato il proprio posto della società ungherese dopo gli anni della persecuzione con diverse Sinagoghe attive nella capitale tra cui la seconda più grande del mondo che, cosa non usuale per un luogo di culto ebraico, ha al suo interno anche un organo a canne.

Grazie a Gabor Dombi, ricercatore e storico della Comunità ebraica locale per la disponibilità come “cicerone”, sperando di poterlo presto ospitare a Reggio per parlare della persecuzione degli ebrei in terra magiara.

Ricordiamo che proprio Gabor Dombi ha curato per la nostra rivista RS Ricerche Storiche un lungo approfondimento dedicato alla figura di Tirelli, “Le vie e la morte”, uscito nei numeri 130 e 131 di RS.

La storia di Tirelli verrà approfondita con diversi appuntamenti per le scuole e la cittadinanza del Comune di Campagnola Emilia a fine gennaio in occasione del Giorno della Memoria.