Sarà ricordato lunedì 30 gennaio il 79esimo anniversario dell’eccidio in cui persero la vita don Pasquino Borghi e altri otto antifascisti a Reggio Emilia. Il 30 gennaio 1944, infatti, a poco più di un mese dall’uccisione dei sette fratelli Cervi e di Quarto Camurri, nel Poligono di tiro di Reggio Emilia i fascisti repubblichini fucilarono per rappresaglia don Pasquino Borghi e altri otto patrioti: Ferruccio Battini, Romeo Benassi, Umberto Dodi, Dario Gaiti, Destino Giovannetti, Enrico Menozzi, Contardo Trentini ed Enrico Zambonini.

Lunedì le celebrazioni si apriranno alle ore 10 al Poligono di tiro di via Paterlini 17, dove si renderà omaggio ai nove Caduti nel luogo dell’eccidio, con gli interventi del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e di un rappresentate delle Associazioni partigiane. A seguire, alle ore 11, nella Basilica delle Ghiara l’arcivescovo Giacomo Morandi celebrerà una messa in suffragio dei caduti. Infine alle ore 12.15 verrà deposta una corona presso la lapide commemorativa in vicolo dei Servi, collocata sul retro dell’Ostello della Ghiara, nelle cui adiacenze sorgeva il luogo di detenzione fascista dove furono rinchiusi don Borghi e gli altri antifascisti prima dell’esecuzione.

Le iniziative sono promosse da Comune di Reggio Emilia, Provincia, associazioni partigiane Anpi, Alpi, Apc, Anppia, Comitato democratico costituzionale, Istituto “Alcide Cervi”, Istoreco e Ufficio scolastico di Reggio Emilia.

 

Notizie su don Pasquino Borghi, nome di battaglia Albertario

Pasquino Borghi nasce a Bibbiano il 26 ottobre 1903 da una famiglia di contadini mezzadri.

Entra in seminario a 12 anni, dimostrando una spiccata tendenza alla vita ecclesiastica. Nel 1924 entra nell’Istituto Benedetto XII delle missioni africane in Verona. Nel 1930, ordinato sacerdote, parte per la missione comboniana di Torit, nel Sudan all’epoca anglo-egiziano. Nel 1937 viene fatto rientrare in Italia per motivi di salute e curato presso l’istituto missionario di Sulmona. Nel 1938 entra nella Certosa di Farneta (Lucca), ove emette i voti di certosino. Nel 1939 chiede la dispensa papale per ritornare alla vita sacerdotale “nel mondo”, anche per poter aiutare la madre rimasta vedova e in povertà.

Nominato cappellano nella chiesa di Canolo (Correggio), assume decisa posizione contro la guerra e la dittatura fascista. Dall’autunno 1943 è parroco a Coriano-Tapignola di Villa Minozzo.

Dopo l’8 settembre 1943, inizia un’intensa attività di aiuto ai soldati italiani sbandati, ai prigionieri alleati fuggiti dai campi di internamento e ai primi partigiani. Aderisce alla Resistenza con il nome di battaglia di Albertario.

Il 21 gennaio 1944 viene arrestato a Villa Minozzo da militi della Repubblica Sociale, mentre sta tenendo l’omelia della Messa. Un milite ha la sfrontatezza di schiaffeggiarlo, mentre una maestra in segno di spregio gli sputa sul viso. Inutili i tentativi per salvarlo: don Pasquino viene incarcerato a Scandiano e poi, nell’ultima notte, trasferito nel carcere dei Servi a Reggio Emilia. Subisce percosse, torture e umiliazioni, sopportate con rassegnazione cristiana e con una forza d’animo tale da infondere coraggio ai compagni di prigionia che insieme a lui subivano la medesima sorte. Il 30 gennaio 1944, per rappresaglia dopo l’uccisione di un milite fascista, senza alcun processo, viene fucilato insieme ad altri otto patrioti: Ferruccio Battini, Romeo Benassi, Umberto Dodi, Dario Gaiti, Destino Giovannetti, Enrico Menozzi, Contardo Trentini ed Enrico Zambonini. L’esecuzione ha luogo nello stesso Poligono di tiro dove un mese prima, il 28 dicembre 1943, erano stati fucilati i sette Fratelli Cervi e Quarto Camurri. Un distaccamento partigiano viene ben presto intitolato a Don Pasquino, una delle figure più importanti della Resistenza reggiana. Il 7 gennaio 1947, in occasione delle celebrazioni del 150° Anniversario della nascita del Primo Tricolore, il Capo dello Stato, Enrico De Nicola, consegna alla madre, Orsola Del Rio, la Medaglia d’oro al Valore militare alla memoria.

 

30 gennaio 20230 – Programma

Ore 10.00
Poligono di tiro – Via Avvenire Paterlini, 17
Omaggio ai caduti presso il luogo dell’eccidio

Saluti del sindaco Luca Vecchi
Intervento di un rappresentante delle Associazioni partigiane
Don Giuseppe Dossetti – Parroco di San Pellegrino

Ore 11.00
Basilica della B.V. della Ghiara
S. Messa in suffragio dei caduti officiata dal Vescovo Mons. Giacomo Morandi

Ore 12.15
Vicolo dei Servi, Reggio Emilia
Deposizione di corona alla Lapide commemorativa

Organizzato da:
Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, ANPI-ALPI-APC-ANPC, Istituto “A. Cervi”, Istoreco, Ufficio Scolastico Reggio Emilia.

 

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