75 anni fa diverse brigate partigiane vennero coinvolte in una battaglia per la difesa della centrale di Ligonchio, strategica per i collegamenti con la Toscana oltre che ovviamente per la fornitura energetica.
 
Un momento importante, anche per la fiducia collettiva dei resistenti, sempre più numerosi ed efficaci nelle loro operazioni.
 
Vi riproponiamo, oltre alle foto d’epoca e a quella più recente scattata da Matthias Durchfeld, il ricordo di uno dei protagonisti dell’epoca, Giacomo Notari, il partigiano Willi, grandissimo amico di Istoreco e dei Sentieri Partigiani Istoreco, ex presidente dell’ANPI Provinciale Reggio Emilia.
 
GIACOMO NOTARI – DA ERA EUROPEAN ARCHIVE
 
I tedeschi decidono di far saltare le centrali di Ligonchio, e vengono su un mattino decisi, insomma.
E allora il comando unico pensando che non fossimo in grado di resistere ad un ultimo attacco tedesco, così… mandò a dire al comando lì, a Ramis, di minare la centrale, non tutto ma di minare i tetti in maniera che cadessero sui macchinari per salvare almeno i macchinari; e allora Ramis si rifiutò e disse: “Ma insomma, qui siamo 500 partigiani”, c’era anche un ufficiale inglese, allora eravamo davvero armati; c’era di tutto: munizioni a non finire, mitraglie, mortai… e a questo punto se dobbiamo minare una centrale… ci fu una resistenza fortissima, anche di notte, erano arrivati a meno di 1 km dalla strada della centrale di Predale, però alla fine non sono riusciti a fare un passo in più, insomma. Lì c’è stato un bell’aiuto della popolazione, c’erano gli operai che facevano le trincee, le donne che facevano da mangiare… insomma c’è stata proprio veramente una battaglia esemplare, e un mattino i tedeschi poi si son dovuti ritirare.
I tedeschi erano avanzati un po’ troppo, e per ritirarsi dovevano attraversare una costa, e lì con la mitraglia era facile ucciderli, insomma. Allora hanno escogitato il modo… hanno fatto dei fumogeni, una nebbia in tutta la zona tanto da poter passare la… però abbiam sparato continuamente, le mitraglie, anche con la nebbia. I tedeschi però i loro morti li han sempre portati via, han tribolato magari ma li han sempre portati… e quella fu l’ultima battaglia che ci fu sul territorio, quella vera insomma, dopo attacchi qui e là a un camion, così, ci sono sempre stati, però la battaglia frontale, proprio, mi ricordo che c’era anche Carretti che aveva un distaccamento in mano a Primaore, fu l’ultima insomma.
Perché scappare? Insomma adesso siamo in 500, c’abbiamo tutto, c’è anche un ufficiale inglese, che figura facciamo, insomma? E siamo stati lì e alla fine c’è la soddisfazione grande, insomma. Questo qui è un ricordo bellissimo, proprio. E dopo cosa fa? Dopo si è continuato che poi la guerra non è durata molto perché poi lì era il 10-11-12 di aprile che poi si sentivano le cannonate in Garfagnana, e i tedeschi proprio volevano fare quest’azione qui che sarebbe stato un danno grosso per la provincia, perché non avresti avuto più energia elettrica per quelle poche fabbriche che c’erano ancora, per dar la luce agli ospedali, far funzionare qualche treno insomma… Hanno avuto un ruolo quelle due centrali lì… perché adesso, con le ricerche che ci sono adesso è un conto, ma allora hanno avuto un ruolo grande, davano 100 milioni di Kw all’anno, ma scherzi? E’ stata una fortuna salvarle.
 
Giacomo Notari, “Willi”