Reggio Emilia Città senza Barriere e Istoreco hanno siglato un protocollo di collaborazione per la valorizzazione della Memoria del ‘900 e per attualizzare il nostro recente passato attraverso “la promozione di iniziative per facilitare il superamento di barriere culturali ed architettoniche che ostacolano la piena realizzazione dei diritti delle persone con disabilità e fragili”.

In particolare l’occasione del protocollo è scaturita dalla comune volontà di garantire che giovani con disabilità inseriti in percorsi scolastici possano usufruire assieme ai propri coetanei ed al proprio gruppo classe delle iniziative educative di Istoreco come i Viaggi della Memoria.

Annalisa Rabitti, presidente di FCR e responsabile del progetto Reggio Emilia città senza barriere, spiega: “Quando si porta una classe in un viaggio così emotivamente impegnativo, lo scopo è quello di far conoscere l’orrore della discriminazione che ha trovato l’apice nello sterminio del diverso. Il primo obiettivo da raggiungere dovrebbe essere la comprensione di ciò che l’uomo ha commesso per evitare che si ripeta. Permettere a ragazzi con disabilità di partecipare al Viaggio della Memoria significa poter offrire anche a loro una grande occasione: quella di sentirsi parte integrante dell’umanità che non dimentica. Una risorsa culturale ed etica e non un peso.

Città senza Barriere vuole fare riflettere sulla follia della discriminazione per la diversità con soggetti senza colpa, che ha avuto nell’occidente moderno la sua punta più crudele e organizzata proprio nell’AKtion t4, detta “la prova generale dell’olocausto”: lo sterminio nazista dei disabili del cui orrore sono stati teatro anche molti di quei campi. Oltre 70 mila persone disabili a vario titolo furono uccise e 375 mila sterilizzate dal regime nazista, in quanto ritenute “vite che non meritano di essere vissute”. Crediamo che volgere lo sguardo altrove significhi essere complici di chi ha agito e legiferato ingiustamente. E vogliamo essere a fianco di Istoreco anche per essere testimoni di un’umanità che non vuole dimenticare.”