Tra il 1926 e il 1943 quasi 1500 emiliano-romagnoli furono assegnati al confino. A subire il provvedimento furono noti militanti politici, con storie decennali di opposizione al fascismo, insieme a persone senza una coscienza politica precisa, ma che proprio al confino matureranno la propria scelta antifascista che sarà poi fondamentale per costruire la base popolare della Resistenza al nazifascismo dal 1943 al 1945.

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