Il Fondo Azzali, è una preziosa testimonianza non soltanto del militare e delle vicende belliche avvenute in terra d’Africa dal 1923 al 1937 – periodo in cui l’ufficiale Renato Azzali, appartenente al VII Btg Libico, visse in quei luoghi – ma la sua originalità risulta evidente soprattutto dalla cura con cui sono stati trattati i materiali e le opere in oggetto.
Le fotografie, che rappresentano la maggior parte del Fondo, riescono a rendere in modo vivido a noi lettori di oggi, il fascino di terre lontane ed esotiche, i ritratti, i volti, le cerimonie di popoli immaginifici e reali al tempo stesso hanno la possibilità di avere più chiavi di lettura; il tempo storico, l’evento bellico, il gusto esteticamente curato del ritratto.
A rendere ulteriormente interessante il Fondo vi è altro materiale, quale medaglie al valore militare, articoli e lettere raccolte dal col. Medesimo e un libro, “Hammerstein”, prezioso nella sua tragicità che riporta la memoria dei lager col loro carico di orrore e dolore.

Guida di Hammerstein

Il presente album nacque senza alcuna pretesa artistica nel settembre ’44 in Pomerania, nel campo di prigionia per Ufficiali italiani LAGER II B.
Una rara scatoletta di latte condensato giunto dall’Italia inesorabilmente guasto diede allora la possibilità diede allora la possibilità di averlo un po’ appiccicoso ma rilegato.
Ogni abitante del lager con mani scarne lo sfogliò. Ne trasse degli allegri sorrisi. Ne rimase entusiasta. Anche perché,forse,quel persistente odore di latte gli ricordava gustosi latticini o l’alito del bambino che a casa attendeva il “babbo prigioniero”.
Una boraccia da alpino ne nascose i disegni nelle tante perquisizioni,permettendo che si trasferisse con noi a Norimberga e a Gross Hesepe e che oggi in Italia si presentasse a te fratello di prigionia…

Scarica l'inventario a cura di Lella Vinsani

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