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Data e Ora
Prenotazione per il giorno: 25/02/2023 alle: 10:30 - 12:45

Luogo
Via Domenico Bondi, Morsiano

Morsiano e Villa Minozzo ricordano Domenico Bondi, il carabiniere partigiano ucciso dai fascisti e dai nazisti nel gennaio 1945. Sabato 25 febbraio a Morsiano, frazione villaminozzese lunga la vallata del Dolo non lontano dal confine con Romanoro e il modenese, è il programma la cerimonia in memoria di Domenico Bondi, carabinieri originario proprio del paese, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria fucilato a Ciano d’Enza il 28 gennaio 1945. Tornato a casa dopo l’8 settembre, da sempre antifascista, prima si impegna nella propaganda e poi si unisce ai gruppi di resistenti, fino alla cattura avvenuta il 12 gennaio 1945 a Secchio di Villa Minozzo.

Nella piazzetta centrale di Morsiano, una statua e una lapide ricordano il suo impegno, e proprio lì si svolgerà la commemorazione in programma sabato 25 febbraio. L’appuntamento è alle 10.30 per la rievocazione della vicenda curata dagli studenti delle scuole medie villaminozzesi. Alle 11 verrà celebrata la messa nella chiesa locale prima di tornare al cippo per la deposizione di un omaggio floreale, la benedizione religiosa e il saluto del sindaco Elio Ivo Sasi. A chiudere, alle 12.30, il brindisi del vin d’onore nella vicina sede della Pro Loco Morsiano. L’iniziativa è promossa dal Comune di Villa Minozzo con le associazioni del territorio, le associazioni partigiane e Istoreco.

LA STORIA

Domenico Bondi, arruolatosi giovanissimo, a 16 anni, nel 1943 è in servizio già da sedici anni nell’Arma, e ha 32 anni. L’8 settembre 1943 era in servizio nella Legione carabinieri di Bologna. Decide subito di opporsi al nazismo e alla Repubblica di Salò, rifornendo di munizioni e di armi i primi gruppi partigiani e poi arruolandosi nella formazione “Gufo-Spera”, comandata dagli ufficiali dell’Arma Antonio Ganci e Pietro Guarnera. Prima è impegnato nella propaganda con i giovani del suo paese, incitandoli a non presentarsi alle chiamate alle armi, e verso i contadini, invitandoli a non consegnare all’ammasso la produzione agricola. Entra poi nella 26esima Brigata Garibaldi col nome di battaglia di “Fioravante” e il ruolo di intendente della Brigata. Partecipa a numerosi scontri armati, ma soprattutto mantenne i collegamenti tra le formazioni partigiane bolognesi, modenesi e reggiane. Il 12 gennaio 1945, nel corso di una missione, viene catturato dai nazifascisti a Secchio di Villa Minozzo e portato nella famigerata sede del centro torture di Ciano d’Enza. Dopo giorni di violentissimi interrogatori e sevizie, viene fucilato.

Nel dopoguerra, viene insignito Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. A Morsiano, una piazza porta il suo nome, mentre a Villa Minozzo è omaggiato con una lapide. A lui sono stati anche intitolati il 178° Corso allievi carabinieri ausiliari, tenutosi a Fossano nel 1993, nel secondo battaglione della Scuola Allievi di Torino nel 1993, e la caserma dell’Arma inaugurata il 6 maggio 2006 a San Polo d’Enza, quella da cui dipende anche il territorio di Ciano, il luogo della sua morte. A Bondi e ad altri tre partigiani è dedicato anche un torneo giovanile di atletica leggere promosso dall’Uisp in Appennino.

 

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