All’interno del progetto provinciale progetto “Buco nero: La violenza squadrista in provincia di Reggio Emilia, 1920-1925”, prende ora il via una ricerca sulle vittime del primo fascismo a Fabbrico, curata da Istoreco in collaborazione con il Comune di Fabbrico.


 

Il 4 novembre 2021, nella sala consiliare del municipio di Fabbrico, è stato ricordato attraverso le parole del nipote Angelo Marastoni Umberto Degoli, dirigente politico- sindacale e Ardito del Popolo di Fabbrico, ucciso in combattimento a Cadelbosco di Sopra mentre tentò, con i suoi compagni, l’assalto alla locale sede del fascio. Erano presenti all’evento Alessandro Incerti di Istoreco ed Ermete Fiaccadori, presidente provinciale dell’ANPI.

Il fatto raccontato si inserisce in una lunga serie di intimidazioni e aggressioni iniziate a partire dal marzo 1921 con la devastazione della Cooperativa di Consumo, per culminare, sotto minaccia, con la dimissione dell’Amministrazione socialista eletta. Con l’importante racconto di oggi e a cento anni da questi fatti, Istoreco e il Comune di Fabbrico, annunciano l’avvio di una ricerca
nell’ambito del progetto “Buco nero: La violenza squadrista in provincia di Reggio Emilia, 1920-1925”.

L’obiettivo è ricostruire le numerose violenze di cui si macchiò il fascismo sin dalle origini per creare un clima di terrore e conquistare velocemente il potere: devastazioni di cooperative e case del popolo, uccisioni di militanti socialisti, comunisti, cattolici, anarchici sino alle minacce e alle occupazioni armate dei municipi che portarono alle dimissioni delle Amministrazioni.

Questi avvenimenti, troppo spesso caduti in una sorta di buco nero della memoria, risultano fondamentali per comprendere il percorso che portò progressivamente il Paese verso la dittatura fascista, il pensiero unico, le leggi razziste, alla guerra, alle stragi e alle deportazioni.

La ricerca si concluderà con la creazione di un percorso della memoria che includa anche i luoghi cittadini in cui è possibile incontrare le storie delle aggressioni e delle uccisioni dei cittadini fabbricesi e la fine della vita democratica nel Comune.

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LA PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA