Il del 25/11/1926, Mussolini emanò la legge n. 2008: “Provvedimenti per la Difesa dello Stato”.
L’articolo 4 stabiliva, ad esempio, il divieto di ricostituire sotto qualsiasi forma organizzazioni e partiti politici precedentemente sciolti per motivi di ordine pubblico, cioè tutti tranne quello fascista. La legge puniva anche gli antifascisti residenti all’estero. I giudici che componevano il tribunale speciale erano scelti fra gli ufficiali superiori delle forze armate e della milizia.
La legge prevedeva in cinque anni il periodo di attività del Tribunale Speciale, ma in realtà, di proroga in proroga, durò fino al 25 luglio 1943, quando Mussolini fu arrestato dal Re.
Da sottolineare che nelle “Leggi speciali” la propaganda “sovversiva” era punita con la reclusione da cinque a quindici anni.
L’articolo 5 precisava che le condanne inflitte ai cosiddetti fuoriusciti politici comportavano automaticamente la perdita della cittadinanza e la confisca dei beni sul territorio italiano.
Pochi giorni prima, il 6 novembre 1926, venne emanata un’altra legge, la n. 1848 (quella che permise l’incarcerazione, tra gli altri, dell’on. Antonio Gramsci): era la nuova legge sulla pubblica sicurezza nella quale provvedimenti già in vigore, quali il confino e l’ammonizione, erano estesi anche ai perseguitati politici e non più ai soli reati comuni.

Alcune località che oggi sono rinomate mete turistiche, come Ischia, Ustica, Ponza, Tremiti, Lipari, Ventotene ed altre, divennero luoghi di confino in cui furono relegati tanti antifascisti; i quali vivevano di stenti e privazioni.
condannati alla detenzione erano solitamente concentrati a Fossano, Civitavecchia, Pianosa, Castelfranco Emilia e San Giminiano.