Pietre per ricordare vittime del nazismo, partigiani, soldati senza una guida dopo l’armistizio, giovani
abitanti usati come schiavi. Pietre da posare dopo ricerche e ascolti che coinvolgono testimoni e viaggiatori
di domani.
Anche l’edizione 2020 del Viaggio della Memoria è affiancata da un lavoro ormai consolidato e prezioso
dedicato alla storia reggiana, la posa di alcune pietre d’inciampo, i piccoli monumenti diffusi in tutta Europa
per ricordare le vittime del nazismo nell’ultimo luogo dove hanno vissuto libere. Dal 2015 ad oggi sono
state posate nel territorio reggiano oltre cinquanta pietre, e nel 2020 se ne aggiungeranno altre, dedicate a
donne e uomini residenti a Villa Minozzo, Novellara e Reggio Emilia.
Questo è il sesto anno che Istoreco posa nuove pietre, in una delle principali tappe di avvicinamento al
Viaggio della Memoria, coinvolgendo tante classi delle scuole di Castelnovo Monti, Guastalla, Novellara e
Reggio Emilia.
Le pietre sono piccole opere sono cubi di ottoni piazzate sul fondo stradale con un piccolo rialzo, così da far
inciampare i passanti. Chi si chinerà per capire qual era l’ostacolo, si troverà di fronte nomi, date e storie da
riscoprire. La posa materiale verrà curata dall’ideatore del progetto, l’artista tedesco Gunter Demnig, che in
oltre vent’anni ha sistemato decine di migliaia di pietre in quella che settant’anni fa era l’Europa occupata.
Le nove biografie sono state ricostruite da Istoreco con gli studenti del Viaggio, scegliendo fra classi delle
zone di origine delle varie persone.

La posa 2020 si dividerà in diverse giornate:

 

Per conoscere la storia delle pietre già posate, visita questa pagina.