Com’è consolidata consuetudine, “RS-Ricerche Storiche”, da quando ha cambiato veste grafica e arricchito la proposta editoriale, offre saggi di taglio diverso che possono soddisfare tanto gli “addetti ai lavori” quanto lettori desiderosi di informarsi sulla storia locale e non solo, senza l’obbligo della lettura delle note a piè pagina. Ora si trovano alla fine di ciascun saggio.

Detto questo, chi avrà sotto gli occhi l’ultimo fascicolo di RS, il n.128/2019, e ama il cinema, il saggio di Nico Guidetti dedicato a Bernardo Bertolucci non solo lo introdurrà nella cinematografia del regista parmense ma lo porterà direttamente a Guastalla, sul set che fu di Novecento. Nella città del Po fino a marzo è visitabile una mostra fotografica dedicata al film e al regista.

Se il sottotitolo del saggio di Guidetti era Prima e dopo la rivoluzione, la “rivoluzione” in corso del Sessantotto la troviamo alcune pagine dopo nei saggi di Tiziana Fontanesi, Romeo Guarnieri e Carlo Pellacani: al Circolo del cinema di Fabbrico con Gian Maria Volonté a contestare la «cultura borghese», nelle fabbriche reggiane a lottare contro lo sfruttamento capitalistico, nella Chiesa per affermare il nuovo spirito del Concilio Vaticano II. A chiudere la Sezione la descrizione dei luoghi del ’68 reggiano a cura di Giacomo Prencipe.

Nel saggio successivo balziamo indietro di trent’anni con il saggio di Roberto Bortoluzzi e Chiara Cecchetti che ricostruisce, per la prima volta, le biografie di alcuni combattenti reggiani nella guerra civile spagnola (1936-39).

Ancora più indietro, al 1917, in piena prima guerra mondiale, ci porta il saggio di Marco Marzi, in cui narra, attraverso le lettere, la vita di un malato psichiatrico trasferito dopo lo sfondamento austriaco di Caporetto dall’Ospedale psichiatrico di San Servolo di Venezia al San Lazzaro di Reggio Emilia.

Risaliamo i gradini cronologici della storia con Nicola Tirelli Prampolini che ha ritrovato le lettera alla moglie di Walter Skelly, comandante di un reparto della 34a Divisione fanteria della 5a Armata dell’esercito americano, in cui racconta fatti accaduti durante la sua permanenza a Reggio dopo la Liberazione (25 aprile-10 maggio 1945). Prospettiva inedita.

E di pre-Liberazione, quindi di guerra e Resistenza, e delle mille storie che da essa, con esiti diversi, sono nate, Antonio Zambonelli è andato a scovare quella del “dottor Sauro”, ebreo vissuto poi a Reggiolo, partigiano sul nostro appennino che ebbe la famiglia sterminata nei lager nazisti.

Nelle Rubriche: in “Storie di alberi e di uomini”, Ugo Pellini ci racconta la strage di partigiani di Legoreccio (Vetto d’Enza) del novembre 1944 attraverso il Nespolo piantato subito dopo la Liberazione a ricordo del tragico evento; in “Strade che vai storie che trovi”, Michele Bellelli ci guida nel quartiere più malfamato della città, Borgo Emilio; nella stessa rubrica Nicola Cassone, invece, ci porta alle origini di Villa di Sesso a partire dall’età romana fino al medioevo.

Ancora tante proposte in questo ricco fascicolo: dai trent’anni della Bolognina e la fine del PCI (Glauco Bertani); alle note di Chiara Torcianti su un convegno a Johannesburg dedicato a storia pubblica e archivi; dal lavoro pedagogico-didattico per i nuovi cittadini svolto nel memoriale berlinese agli ebrei europei uccisi (Salvatore Trapani); alle lettere di commercianti e familiari di dipendenti delle Reggiane che scrivono al direttore della fabbrica in occasione del natale 1948 (Michele Bellelli).

Infine le recensioni.