Italia, 2015 75′
Regia di Nico Guidetti e Matthias Durchfeld
Cinema Corso, Corso Fanti 91 – Carpi
ore 15.30 e 21.30
Un sentiero nel bosco, il silenzio. La luce del sole tra i rami e le foglie degli alberi. Prima lontano, quasi impercettibile, poi sempre più presente. E’ un rumore di passi, di respiri affannati, di voci basse.
Le persone che camminano sono quasi un centinaio. Rifanno alcuni dei vecchi sentieri percorsi a suo tempo, tra l’inverno del 1943 e la primavera del ‘45, da partigiani italiani in lotta contro il nemico nazi-fascista. Lungo il percorso, tra una sosta e l’altra, li aspetta l’incontro con quei pochi, anziani “ribelli” ancora vivi. E sarà uno scambio reciproco che si muove tra vari paesi europei, tra passato e presente.
Solo tornando sui luoghi di queste storie si può comprendere quel desiderio di giustizia che ha spinto i partigiani a combattere. Ascoltare i luoghi per capire la scelta di divenire partigiano, le sofferenze che essa ha comportato, la paura della morte, le speranze di un futuro diverso, fatto di uguaglianza. Un sogno da costruire con la forza della ragione e della solidarietà che nasceva da un gruppo di uomini e donne liberi.Il film, in particolare, racconta la storia di Fernando Cavazzini, anziano ex partigiano di Reggio Emilia, capo della Squadra Sabotatori Demonio con il nome di battaglia Toni, da sempre uno dei testimoni più importanti dei “Sentieri Partigiani”.
La sua storia si intreccia poi con quella di altri “sabotatori”: Tanja, ragazza di Amburgo, educatrice impegnata politicamente nel sociale, che vive in un progetto di casa collettiva e viene ogni anno in Italia per partecipare ai sentieri. Poi ancora Steffen, trentenne di Pirna, vicino a Dresda, una delle roccaforti dei gruppi neonazisti tedeschi, dove ha fondato più di dieci anni fa l’associazione culturale Akubiz, che raccoglie giovani impegnati in numerose iniziative culturali antirazziste e antifasciste; anche lui, da anni, è assiduo frequentatore dei Sentieri Partigiani in Italia. E infine Stefano, che vive in una banlieu alle porte di Parigi e qui porta avanti la sua attività di musicista “impegnato”.Nel 1993 si tenne la prima edizione dei “Sentieri Partigiani” che sarebbero divenuti poi un appuntamento annuale fisso sui monti dell’appennino reggiano in Italia. Da allora ogni anno questa camminata, organizzata da Istoreco (Istituto storico per la Resistenza di Reggio Emilia), raccoglie un successo sempre maggiore, così come speriamo succeda a questo film, a sostegno di vecchie e nuove storie di Resistenza.
Le persone che camminano sono quasi un centinaio. Rifanno alcuni dei vecchi sentieri percorsi a suo tempo, tra l’inverno del 1943 e la primavera del ‘45, da partigiani italiani in lotta contro il nemico nazi-fascista. Lungo il percorso, tra una sosta e l’altra, li aspetta l’incontro con quei pochi, anziani “ribelli” ancora vivi. E sarà uno scambio reciproco che si muove tra vari paesi europei, tra passato e presente.
Solo tornando sui luoghi di queste storie si può comprendere quel desiderio di giustizia che ha spinto i partigiani a combattere. Ascoltare i luoghi per capire la scelta di divenire partigiano, le sofferenze che essa ha comportato, la paura della morte, le speranze di un futuro diverso, fatto di uguaglianza. Un sogno da costruire con la forza della ragione e della solidarietà che nasceva da un gruppo di uomini e donne liberi.Il film, in particolare, racconta la storia di Fernando Cavazzini, anziano ex partigiano di Reggio Emilia, capo della Squadra Sabotatori Demonio con il nome di battaglia Toni, da sempre uno dei testimoni più importanti dei “Sentieri Partigiani”.
La sua storia si intreccia poi con quella di altri “sabotatori”: Tanja, ragazza di Amburgo, educatrice impegnata politicamente nel sociale, che vive in un progetto di casa collettiva e viene ogni anno in Italia per partecipare ai sentieri. Poi ancora Steffen, trentenne di Pirna, vicino a Dresda, una delle roccaforti dei gruppi neonazisti tedeschi, dove ha fondato più di dieci anni fa l’associazione culturale Akubiz, che raccoglie giovani impegnati in numerose iniziative culturali antirazziste e antifasciste; anche lui, da anni, è assiduo frequentatore dei Sentieri Partigiani in Italia. E infine Stefano, che vive in una banlieu alle porte di Parigi e qui porta avanti la sua attività di musicista “impegnato”.Nel 1993 si tenne la prima edizione dei “Sentieri Partigiani” che sarebbero divenuti poi un appuntamento annuale fisso sui monti dell’appennino reggiano in Italia. Da allora ogni anno questa camminata, organizzata da Istoreco (Istituto storico per la Resistenza di Reggio Emilia), raccoglie un successo sempre maggiore, così come speriamo succeda a questo film, a sostegno di vecchie e nuove storie di Resistenza.