A cura di Massimo Storchi

Il presidente della Repubblica, dopo le consultazioni con i partiti, assegna l’incarico a Fanfani (foto6) che lavora all’ipotesi un governo DC-PSDI-PRI con l’astensione del PSI. Su questa linea ha l’appoggio del segretario del partito Aldo Moro (foto8), di Luigi Gui e di Attilio Piccioni e dello stesso presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Il segretario del PSI, Pietro Nenni, nell’incontro del 16 aprile, ponendo alcune condizioni programmatiche, non esclude l’astensione del gruppo socialista. L’ipotesi di un centro-sinistra aperto ai socialisti è fortemente osteggiata dalle destre DC e da parte dei dorotei. Nonostante la decisione della Direzione DC del 21 aprile che autorizza il presidente incaricato di proseguire le trattative per il centro sinistra, di fronte alle divisioni interne e alla richiesta dell’Assemblea plenaria dei deputati avanzata dalla destra DC, di fatto per rovesciare la decisione della Direzione, Fanfani il 22 aprile rimette nelle mani del presidente il mandato.(foto5)
Il giorno dopo il Presidente della Repubblica respinge le dimissioni di Tambroni e , tenendo conto che ha ottenuto la fiducia in un ramo del Parlamento, lo invita a presentarsi al Senato per concludere l’iter parlamentare sulla fiducia.
(foto 1)

Tambroni si presenta per chiedere la fiducia che è concessa il 29 aprile. 128 a favore, 110 contrari. Votano contro PCI, PSI, PSDI, PRI, PLI. (foto 2)

L’andamento incerto della crisi di governo e il ruolo assunto dal MSI provocano in molte parti d’Italia manifestazioni organizzate dalle forze della sinistra (PCI-PSI) che vengono represse dalle forze dell’ordine.

Nelle giornate del 18-20 aprile a Livorno si verificano scontri fra giovani e paracadutisti, (foto3)(foto 7) il 29 a Milano un corteo contro il governo viene sciolto con l’intervento della Polizia.

Anche a Reggio la tensione cresce: il 26 aprile sono tracciate svastiche su alcuni manifesti del 25 aprile (foto4), il giorno seguente 500 giovani protestano contro il MSI.

 


Gli approfondimenti vanno parte delle nostre iniziative per il 60° anniversario dai Morti di Reggio Emilia

Per i morti di Reggio Emilia – 1960-2020


“Morire in piazza” – Nuova stanza di Livello 9

Uno dei principali progetti portati avanti da Istoreco in questi anni è Livello9, il museo virtuale dei luoghi del ”900 di Reggio Emilia. Il 6 luglio 2020, in occasione della ricorrenza, verrà pubblicata “Morire in piazza”, la nuova stanza digitale dedicata agli episodi di repressione e violenza contro chi manifesta avvenuti nel territorio reggiano.

Il 10 luglio, poi, verrà organizzata una passeggiata storica nel centro cittadino. Il 6 luglio, potrete scoprire i dettagli di “Morire in piazza” sul sito www.livello9.it