Molto partecipata la manifestazione organizzata da “Le cucine del popolo” che si è snodata per le vie della Gardenia per ricordare la figura di Antonio Piccinini, ucciso dai fascisti il 28 febbraio 1924. Dopo un primo momento commemorativo sotto la targa in via Trento Trieste, dove Piccinini abitava, i convenuti hanno ripercorso i luoghi, accompagnati dal prof. Ugo Pellini, dove il martire socialista ha vissuto, fino ad arrivare nel posto dove è stato rinvenuto il suo cadavere: in via Vincenzo Ferrari in prossimità del ponte ferroviario. Qui è stato deposto un mazzo di garofani; al termine della manifestazione gli organizzatori hanno ricevuto un toccante ringraziamento della nipote del martire socialista.

Antonio Piccinini socialista massimalista, cooperatore ed amministratore, fu prelevato dai fascisti nella sua abitazione e barbaramente assassinato alla vigilia delle elezioni nelle quali era candidato per il Partito Socialista Italiano (massimalista). Eletto da morto venne ricordato nel famoso discorso di Matteotti, a sua volta ucciso. Gli assassini furono assolti nel primo processo che si tenne durante il regime fascista e anche dopo la Liberazione perché tutte le colpe ricaddero su Vittorio Calvi, uno dei quattro assassini, che nel novembre 1944 venne ucciso dai partigiani.

L’iniziativa è stata promossa dalle Cucine del Popolo ed hanno aderito Istoreco, ARCI, circolo Gardenia, Circoli cittadini del PD, Federazione Anarchica Reggiana, REC, Reggio.