Dopo lo stop della primavera 2020 in cui scuole e Comuni erano impegnati a gestire l’emergenza appena iniziata, in questo nuovo anno scolastico ancora fortemente segnato dalla situazione sanitaria, l’amministrazione comunale di Vezzano sul Crostolo ha voluto riprendere il suo impegno di promozione della cultura della memoria nelle classi 3° della scuola media “A. Manini” con il progetto “Un nome, un volto, una storia” realizzato in collaborazione con Istoreco, progetto fortemente voluto e sostenuto anche dal gruppo decenti dalla scuola vezzanese.

Un progetto necessariamente più sobrio, per l’impossibilità dei formatori di recarsi in classe, ma che ieri mattina, dopo che lo scorso mese i ragazzi avevano incontrato lo storico Massimo Storchi durante le lezioni in DAD, è riuscito a rinnovare l’appuntamento probabilmente più sentito e che da sempre fa parte del progetto: l’incontro con la superstite dell’Eccidio de La Bettola Liliana Delmonte.

Nonostante i ragazzi fossero in aula e Liliana – insieme al sindaco Stefano Vescovi, al vicesindaco Paolo Francia e ad Alessandra Fontanesi di Istoreco – fosse in Sala Civica collegata via Meet con le tre classi terze, l’ora e mezzo della sua testimonianza ha catturato l’attenzione dei ragazzi che le hanno rivolto tante domande anche molto profonde e personali.

Liliana, con tanta emozione e pacatezza, ha così parlato di quanto vissuto la notte del 23 giugno di 77 anni fa, della morte della sua mamma e dei nonni, delle sue ferite, della fuga tra le fiamme e del suo salvataggio da parte di un soldato tedesco, ma anche degli anni in orfanatrofio fino agli anni della sua vita da sposta e mamma, sottolineando più volte un pensiero che da sempre l’accompagna: il non provare odio per nessuno perché quanto da lei vissuto è colpa della guerra e che ogni guerra non può che tirar fuori il peggio dell’essere umano.

Il sindaco Stefano Vescovi ha per primo manifestato la sua emozione per la mattinata condivisa con Liliana Delmonte, esprimendole gratitudine per la forza con cui continua a testimoniare la sua esperienza alle nuove generazioni e per aver con entusiasmo aderito all’invito nonostante il periodo che tutti stiamo vivendo ma che soprattutto per persone dell’età di Liliana, che alla fine del mese compirà 88 anni, hanno vissuto con maggior fatica in quanto costrette in casa per tanti mesi.

“Un nome, un volto, una storia” è un progetto di valorizzazione della memoria per avvicinare i ragazzi alla storia del secondo conflitto mondiale, dell’occupazione nazista e della Resistenza, progetto rivolto ai ragazzi della classi 3° della Scuola media “A. Manini” di Vezzano sul Crostolo, promosso e finanziato dall’amministrazione comunale e realizzato da Istoreco.