È uscito il 18 gennaio 2023 oggi sul canale YouTube del Comune di Quattro Castella la clip video di pochi minuti dedicata alla storia di Etla Feldmann e Moshek Chaim Ciwiak, una coppia di ebrei polacchi internati a Quattro Castella dal 1941 e da qui arrestati e deportati ad Auschwitz nel 1943.

La realizzazione della clip video a cura di Chiara Torcianti e Andrea Mainardi di Istoreco è uno strumento utile per comprendere come ogni storia locale sia un piccolo ma impressionante tassello del mostruoso evento che fu la Shoah.

LE LETTERE

Vuoi lasciare un tuo pensiero? Senti il desiderio di rivolgere qualche parola a questi giovani che hanno vissuto due anni a Quattro Castella nascosti in piena luce?

Da oggi sul cancello della casa dove vissero in internamento (in via dei Mille n. 2) è posta una cassetta delle lettere in cui imbucare – in una corrispondenza ideale e immaginata – una missiva per Etla e Moshek.

La cassetta sarà aperta venerdì 27 gennaio alle 10.30 in occasione di un momento di ricordo con gli Amministratori, ANPI Quattro Castella e una delegazione dei ragazze e ragazzi delle classi terze della Scuola Balletti.

Al centro del programma di quest’anno ci sono due persone che hanno vissuto per due anni, “nascoste nel buio”, in via dei Mille, 2 proprio nel cuore del paese. Etla Feldmann e Moshek Chaim Ciwiak, erano due coniugi ebrei polacchi internati a Quattro Castella nel 1941 e da qui trasferiti e deportati ad Auschwitz nel 1943.

La ricercatrice e storica Chiara Torcianti in questi giorni sta incontrando gli studenti delle classi terze della scuola media “Balletti”. Insieme a loro, partendo dai documenti dell’archivio storico del Comune, si ripercorrono le biografie e la storia dell’internamento in paese di Etla e Moshek, un modo concreto di conoscere da vicino cosa ha significato concretamente la persecuzione della minoranza ebraica nel nostro paese e in Europa negli anni ‘30 e ‘40 del secolo scorso, sotto le dittature fasciste e naziste.

“Nelle storie vere – commenta il sindaco di Quattro Castella Alberto Olmia volte chi ci ispira simpatia non fa una bella fine, i cattivi non sono sempre gli altri, la virtù capita un po’ per caso come anche la colpa. Possiamo custodire quello che ci è accaduto, a noi, alla nostra terra, alle nostre vie e alle nostre case lasciando libero il nostro desiderio di bellezza, di giustizia e di rinnovare continuamente i nostri legami di amicizia”.