Istoreco Reggio Emilia e CultureLabs Berlin sono felici di annunciare una nuova prestigiosa tappa per la mostra sulla Resistenza “Banditi e ribelli”. L’esposizione sarà visitabile nell’agosto e nel settembre 2018 al memoriale del Lager di Sandbostel dove, dal settembre 1943, vennero imprigionati 67.000 Internati Militari Italiani (IMI). L’inaugurazione è avvenuta il 14 agosto, ora l’esposizione rimarrà aperta sino al 27 settembre.

L’8 settembre 1943 è il giorno dell’armistizio separato fra gli anglo-americani e l’Italia, sino a quel momento alleata della Germania Nazista. Dopo quella data, le truppe tedesche catturano centinaia di migliaia di soldati italiani dislocati su vari fronti. Gran parte di loro venngono deportati in Germania. In totale sono oltre 600.000 uomini, fra loro 7.500 provenienti dalla provincia di Reggio Emilia.

In seguito alla definizione come Internati Militari Italiani (IMI), questi soldati italiani sono sono considerati prigionieri di guerra ai sensi della convenzione di Ginevra e vengono trattati particolarmente male dal personale dei Lager e anche dalla popolazione tedesca. Le ragioni sono diverse. I tedeschi ritenevano gli italiani dei traditori e vi era un razzismo di fondo, alimentato dalungo tempo. Inoltre, la stragrande maggioranza degli IMI aveva rifiutato l’offerta di continuare a combattere al fianco dei tedeschi. Anche questa Resistenza, spesso sottovalutata, è parte integrale nella mostra “Banditi e ribelli”.

Il lager Stalag X B Sandbostel con il suo campo satellite Wietzendorf, è stato uno dei più grandi campi di transito per gli IMI. Costruito nel 1939 come campo di prigionia, da quell’anno sino al 1945 da Sandbostel sono passati circa 313.000 persone, fra prigionieri di guerra, IMI ed internati/e civili/e. Fra loro, gli IMi sono circa 67.000, tutti transitati dopo il settembre 1943.

Subito dopo l’arrivo, la maggior parte dei reclusi veniva trasportata ai 650 comandi di lavoro distribuiti in tutta la zona fra i fiumi Weser ed Elbe. Solo gli ufficiali restavano a Sandbostel. I prigionieri e le prigioniere erano costretti/e ai lavori forzati soprattutto nell’agricoltura, ma anche nella produzione bellica, nella silvicoltura e nella estrazione di torba. Il Lager di Sandbostel viene liberato il 29 aprile 1945 dall’esercito brittanico.

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