“L’obbedienza non è più una virtù”, scriveva nel 1965 don Milani parlando di obiezione di coscienza, e i 5 tedeschi resistenti uccisi dai nazisti nell’agosto 1944 ad Albinea ce lo ricordano bene ancora oggi, a 75 anni dalla loro uccisione.

Domenica 25 agosto a Costermano di Verona, dove si trova il Cimitero Militare Germanico, una trentina di persone hanno reso omaggio ai marescialli Hans Schmidt e Erwin Bucher e ai caporalmaggiori Erwin Schlünder, Karl Heinz Schreyer e Martin Koch, nel 1944 in servizio a Villa Rossi di Botteghe, durante la seconda guerra mondiale importante sede di comando tedesco della Linea Gotica e di una stazione radiotelegrafista. I cinque, da mesi in contatto con i partigiani reggiani, vennero scoperti e uccisi fra il 25 e il 26 agosto 1944, pagando con la vita la loro coraggiosa disobbedienza.

Il tributo è stato organizzato da Comune di Albinea, l’Anpi di Albinea e Istoreco. Il Comune ha messo a disposizione un pullman che ha condotto il gruppo partito da Albinea sino a Costermano, fermandosi per una tappa storica a Mantova: la delegazione ha visitato i luoghi della Resistenza nella città lombarda in compagnia dell’Anpi locale. Da Mantova si è poi raggiunto il Garda e la sede del Cimitero Militare Germanico che ospita decine di migliaia di soldati tedeschi caduti in Nord Italia durante la seconda guerra mondiale.

Oltre al sindaco di Albinea Nico Giberti e all’assessore Daniele Menozzi, ai rappresentati dell’Anpi di Albinea fra cui il presidente Simone Varini e una delegazione di Istoreco, hanno preso parte alla commemorazione anche Bernd Schlünder, di Iserlohn nella regione di Westfalen, nipote di Erwin Schlünder; Luciano Cattini, figlio di Oddino Cattini, il partigiano che prese i contatti fra i GAP reggiani e Hans Schmidt, il capo dei cinque resistenti tedeschi; il dottor Dirk Reitz, del direttivo nazionale Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge, l’Ente tedesco che si occupa della gestione delle centinaia di cimiteri militari sparsi in tutta Europa.

Nello stesso giorno della commemorazione dell’eccidio di Fivizzano alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella e del Presidente della Repubblica Federale Tedesca Steinmeier, la giornata dedicata a Schmidt e ai suoi compagni mette in risalto la possibilità di scelte personali di chi era sotto le armi nell’esercito germanico.

Il cimitero di Costermano è stato per diverso tempo al centro di polemiche: tra le tombe degli oltre 20mila caduti sono sepolti anche decine di criminali di guerra come per esempio Christian Wirth, responsabile della morte di decine di migliaia di disabili fisici e mentali e primo comandante del campo di Belzec, oggi Polonia, luogo di sterminio per centinaia di migliaia di ebrei. Proteste, manifestazioni e interrogazioni parlamentari sono riusciti a scalfire l’anima un tempo profondamente militarista del luogo, trasformandolo nel luogo di memoria odierno, meta del viaggio albinetano.

“L’omaggio ai cinque resistenti di Albinea acquisisce ancora più valore nel tentativo di presentare le scelte che i soldati avevano di fronte durante la guerra – spiega Matthias Durchfeld, direttore di Istoreco -; partecipare come carnefici o resistere rischiando la fucilazione per cosiddetto tradimento. Da diversi anni il cimitero non è più un luogo dove rendere gli onori indistintamente a semplici soldati, criminali di guerra e oppositori interni all’esercito tedesco come Schmidt, ma un memoriale di studio delle biografie e degli atti di disobbedienza”.

Per questo, nella piccola sala espositiva del cimitero, dei pannelli mettono a confronto la vita di soldati che operarono scelte opposte: chi sposò la causa nazista macchiandosi di crimini contro l’Umanità e chi, come i cinque di Albinea, a cui è dedicato un pannello, decise consapevolmente di opporsi alla violenza e alla guerra.

Dal sacrificio di Hans Schmidt e compagni è nata anche una lunga storia di amicizia. Da 22 anni esiste infatti un collegamento ideale tra il luogo di nascita di Schmidt, la municipalità di Treptow a Berlino, e Albinea, luogo della sua morte, con un gemellaggio che ancora oggi dona i suoi frutti. Negli scorsi anni alcuni ragazzi del campo estivo organizzato dall’ente che si occupa della cura dei cimiteri militari hanno visitato Albinea e Villa Rossi, dove i cinque tedeschi erano di stanza. Un’esperienza che l’ente ha intenzione di riproporre in collaborazione con il Comune di Albinea e l’Anpi locale.

“La giornata è stata particolarmente significativa perché, oltre alla sentita commemorazione, abbiamo avuto l’occasione di evidenziare come questo gesto sia stato esempio di resistenza alla violenza e all’odio – spiega il sindaco Giberti –. Continueremo a promuovere questi valori anche grazie al gemellaggio che ci lega al distretto di Treptow-Kopenick con le celebrazioni del 30° anniversario dalla caduta del Muro, di cui Albinea custodisce una parte donata proprio dal distretto Berlinese nel 1999.

Guarda qui la galleria fotografica della giornata, raccontata dagli scatti di Andrea Mainardi