Questa è una storia vera. È una storia italiana della Shoah.
Anni difficili ed economicamente duri, i genitori si separano, e Giuditta, nata nel 1938 a Venezia, si trasferisce con la madre e la nonna a Milano. Dopo alcuni anni vissuti in città, la famiglia è costretta a spostarsi in provincia, a Desio. La catastrofe si abbatte su di loro. Le due donne adulte vengono arrestate e detenute per due mesi dentro al carcere di San Vittore. Il 30 gennaio 1944 sono deportate dal Binario 21 della stazione Centrale di Milano e assassinate ad Auschwitz. La piccola Giuditta viene salvata da una famiglia amica e nascosta in un convento. Per molto tempo non riuscirà a capire cos’è successo ai suoi, attenderà il ritorno della madre e anche del padre che non ha mai conosciuto. Quando da grande vede la propria figlia tentennare davanti a una scelta banale fra due vestiti, Giuditta, ormai diventata la cittadina israeliana Yehudith Kleinman, all’improvviso si rivede bambina e comincia un dialogo con se stessa da piccola. Scrive un libro per depositare nella scrittura ciò che la bambina ha sempre trattenuto “dietro gli occhi”. “Una vita lieve e senza sensi di colpa sarà la mia vendetta” ha scritto Yehudith in una delle lettere contenute nel libro. Voler bene al mondo, con curiosità e umorismo è la grande rivincita di Yehudith sul nazismo. Sembra incredibile. Invece è una storia vera.

Yehudith Kleinman
La bambina dietro gli occhi
Panozzo editore, Italia 2018

Tradotto da Istoreco nel 2018 lo trovate in prestito nella nostra biblioteca Ettore Borghi oppure un vendita in tutte le librerie e in Istoreco Reggio Emilia.