A gennaio in Gran Bretagna è terminata l’esperienza di “Every Button Counts“, progetto finanziato dalla commissione Europea a cui ha aderito anche Istoreco.  Il progetto ha visto la partecipazione di quattro nazioni: l’Italia tramite Istoreco, la Polonia e la Serbia con delegazioni da Lublino e Subotica, e i capofiila britannici della fondazione 6millionsplus. (Leggi qui il resoconto del momento conclusivo)

Si tratta di un progetto finanziato dal programma “Europa per i cittadini” (Progetti relativi alla Memoria europea) che aveva come obiettivo centrale quello di ricordare l’esperienza degli ebrei durante la Shoah e, allo stesso tempo  di riflettere sul presente, esaminando le risposte e le reazioni sviluppate dall’Europa rispetto alla crisi dei rifugiati.

 

Come si è sviluppato? Nel 2017 artisti e volontari del  “6 million+ Charitable Trust” hanno visitato Lublino (Polonia), Reggio Emilia (Italia) e Subotica (Serbia) conoscendo così direttamente i partner del progetto.  Per quanto riguarda il nome dell’organizzazione capofila, esso nasce da un’installazione che “6 million+” aveva realizzato qualche anno fa, utilizzando appunto più di 6 millioni di bottoni, per commemorare la Shoah e gli altri genocidi avvenuti nel mondo dopo la seconda guerra mondiale.

Partecipanti provenienti dai contesti sociali e culturali molto diversi  hanno avuto l’occasione di incontrarsi e di discutere sui motivi per i quali sia tuttora importante parlare di Shoah.  Sono state trovate delle analogie con ciò che sta succedendo ora a livello mondiale con la crisi dei rifugiati. In tutti e quattro i paesi partner  sono stati raccolti racconti, testimonianze e riflessioni che sono poi confluiti nell’evento finale dedicato al giorno della Memoria,  l’evento che si è tenuto nel Regno Unito a gennaio di ques’anno.

In qualità di organizzazione capofila, “6million+” ha coinvolto i partecipanti in una serie di attività creative per incoraggiare le persone in ciascun paese a offrire una risposta emotiva, inventiva e intellettuale alle esperienze narrate tanto dai sopravvissuti quanto dai rifugiati.

Tutti i partner hanno dedicato molto tempo al lavoro creativo, realizzando filmati, registrazioni audio, interviste, poesie, canzoni e installazioni artistiche che sono stati condivisi come un contributo collettivo durante l’evento finale.

I partner hanno  contribuito anche alla realizzazione di un documento online che vuole far riflettere su quanto sia la comunità internazionale che i singoli individui stanno effettivamente facendo per prevenire i futuri fenomeni genocidari.

 

SCARICA QUI IL MATERIALE DI RENDICONTAZIONE:

Per conoscere meglio il progetto, è anche possibile visitare questo link con i report dell’esperienza.