Introduzione

 

Birkenau, marzo 2015. «Su Auschwitz sono già state scritte molte cose, ma l’assenza che regna qui mi ha travolto. E sono ora sommerso di domande: perché? La natura dell’uomo, la follia, il razzismo… non dovrò certo rispondere io, inesperto diciottenne, ma almeno una volta nella vita devo riflettere». C’è tensione nell’aria. Qualcuno ha gli occhi lucidi, altri affondano il viso nella sciarpa. Sono centinaia i ragazzi reggiani che anche quest’anno, come alla fine di ogni turno del Viaggio della Memoria, si sono ritrovati nel cimitero più grande d’Europa per ripensare a quanto, durante la settimana, hanno visto e ascoltato.
Qualcuno di loro si è armato di coraggio ed è andato al microfono, a cercare parole per raccontare a tutti gli altri sentimenti e pensieri difficili da decifrare.
La commemorazione finale che chiude il Viaggio della Memoria è sempre un momento di intensa emotività. È coinvolgente, ha in sé tutta la forza di un rito collettivo in cui è facile sentirsi parte del tutto, parte di una comunità che, per una settimana, ha vissuto un’esperienza fuori da ogni quotidianità.

 

Ma il progetto che Istoreco organizza da 16 anni non è solo questo. È un percorso di studio lungo un anno che inizia a Reggio Emilia e lì termina. Un percorso nel quale il viaggio sui luoghi della memoria e tutto il loro carico emotivo non sono che una tappa, per quanto centrale.
Per conoscenze, stili di vita, sensibilità collettive e orizzonti mentali, i giovani che sono oggi sui banchi di scuola sono profondamente lontani dagli avvenimenti di settant’anni fa, dalla guerra, dalla Shoah, dalla deportazione e dalla Resistenza. Allo stesso tempo, però, sono sottoposti a un’intensa pressione mediatica, a un’ipertrofia di informazioni e di immagini talvolta distorte o edulcorate.
Soprattutto in occasione della Giornata della memoria, nei media, nella discussione pubblica e nelle politiche della memoria delle istituzioni la storia della deportazione ha sempre maggior rilevanza, senza che ciò sia garanzia di conoscenza e consapevolezza.
Talvolta, anzi, tutto ciò ha per esito un confuso effetto di ridondanza.
Da oltre un decennio è dunque vivace, tra operatori della memoria, insegnanti e chi si occupa di didattica della storia, un dibattito su come insegnare questo passato, su come parlare di Auschwitz, su quali strategie adottare per far fronte ad una situazione, per certi versi paradossale, in cui gli studenti hanno una tenace quanto superficiale impressione di “sapere già” tutto ciò e, allo stesso tempo, rimangono per lo più privi di una reale conoscenza dei processi storici del Novecento. Sono carichi di notizie e impressioni sulla deportazione e sulla Shoah, ma spesso non conoscono i meccanismi che le hanno provocate.
Da quindici anni Istoreco, l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Reggio Emilia, contribuisce a questo dibattito con la propria pratica concreta e ha concorso all’affermarsi di una nuova didattica della storia : una modalità che considera la visita sui luoghi teatro di eventi passati estremamente efficace sia sul piano dell’apprendimento che su quello dell’esperienza educativa.
Sono molte le città che, ogni anno, organizzano viaggi ai lager in Germania, Austria e Polonia, molte le amministrazioni locali che vi investono, molte le fondazioni e gli istituti di ricerca che vi dedicano gran parte della propria attività. Eppure l’esperienza reggiana – tra le prime ad attivarsi nel 1999, prima ancora della proclamazione del 27 gennaio quale Giornata della memoria – rimane forte di una sua originalità e ogni anno coinvolge un migliaio di studenti e un centinaio di insegnanti degli istituti scolastici di secondo grado della provincia. Dal 1999 ad oggi, sono oltre 10.000 i ragazzi reggiani tra i 17 e i 19 anni che vi hanno partecipato, e altrettante le famiglie che, grazie ad esso, hanno visto crescere nei propri figli interesse e consapevolezza storica.

 

E così, nel quindicesimo anno di vita del Viaggio della Memoria, Istoreco ha sentito il bisogno di interrogarsi sulla sua ricaduta didattica, di comprendere il significato che esso ha per i ragazzi, di verificare se i suoi obiettivi culturali e politici siano stati raggiunti, se occorrano miglioramenti o ripensamenti. Il bisogno di interrogarsi sui risultati, del resto, è parte integrante di ogni metodo educativo che abbia a cuore la propria riuscita.
Ma per trarre bilanci bisogna raccogliere risposte. Questo volume è frutto di una lunga ricerca, iniziata circa due anni fa, con il sostegno di Boorea, e portata avanti da tutto lo staff del Viaggio della Memoria, per capire cosa esso abbia rappresentato per i ragazzi, che impatto abbia avuto sulle loro vite, cosa ne sia rimasto ad anni di distanza. Capire cosa se ne facciano oggi di quell’esperienza tutti quei giovani, e in che modo luoghi teatro di storie terribili o di atti di resistenza interagiscano e dialoghino con le loro vite.
Per tentare di rispondere a questi quesiti abbiamo elaborato un questionario e ricostruito una sorta di community di ex viaggiatori, riprendendo i contatti con oltre un migliaio di loro.
In più abbiamo incontrato oltre una sessantina di persone: insegnanti, amministratori, collaboratori di Istoreco e del Viaggio, dirigenti di cooperative e di fondazioni teatrali, giornalisti, genitori, storici e operatori della memoria. Con loro abbiamo cercato di capire quale sia stata la ricaduta in città e in provincia di questa straordinaria esperienza, cosa essa abbia sedimentato e perché il Viaggio della Memoria funzioni così bene.
Le domande da cui siamo partiti sono dunque interrogativi semplici la cui risposta, però, appare non scontata ed anzi estremamente complessa. Da qui le ragioni della ricerca e del presente volume che, da un lato, racconta l’esperienza del Viaggio e la sua straordinarietà, dall’altro tenta di porsi obiettivi di carattere culturale più ampi, volendo stimolare in quanti lo leggeranno anche una riflessione sull’efficacia di questa didattica della storia, non solo sul piano della trasmissione della conoscenza ma anche su quello della costruzione di una cittadinanza attiva nel mondo giovanile. Un volume che è frutto di un lungo e appassionato lavoro a cui tanti hanno partecipato.

 

Il volume è disponibile presso Istoreco, in omaggio ai viaggiatori e al prezzo di tredici euro al pubblico.